Finale Europei, Bassetti: "Tifiamo Azzurri, ma con criterio. E vacciniamoci"

di Edoardo Cozza

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Il primario genovese con un lungo post sui social prima di Italia-Inghilterra: "Seguiamo la partita, ma evitiamo abbracci senza senso e contatti troppo ravvicinati"

Finale Europei, Bassetti: "Tifiamo Azzurri, ma con criterio. E vacciniamoci"
Matteo Bassetti, primario di malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova, interviene sui social con un lungo post riguardo la finale degli Europei tra Italia e Inghilterra, le modalità per seguirla, per festeggiare (eventualmente) e per trascorrere la serata tra piazze, case o locali affollati. 
Ecco di seguito il pensiero del professore: 
 
"In Italia si continua a discutere delle regole con cui seguire la finale degli Europei, ma la partita ormai è stasera. Siamo stati uno dei Paesi più conservatori sui criteri per accedere agli stadi, mentre avremmo potuto fare entrare liberamente almeno i vaccinati. E ancora oggi continuiamo con una discussione fuori tempo massimo tra chi vorrebbe limitare l’accesso alle piazze alle persone con due dosi, a chi ha il greenpass, e chi preferirebbe il liberi tutti.
Bisognava pensarci un mese fa, come ora sarebbe il caso di riflettere per prevenire i problemi autunnali, mentre a questo punto sarebbe ragionevole affidarsi un po’ più alle persone e un po’ meno alle regole.
La verità è che ormai abbiamo già deciso tutti cosa fare stasera. C’è chi ha invitato gli amici a casa, chi si ritrova in pizzeria, chi in piazza col maxischermo. Sarebbe inutile un decreto dell’ultimo minuto, ma forse sarebbe utile qualche indicazioni di prudenza. Se si è vaccinati con due dosi per me si può fare quello che si vuole, mentre tutti gli altri devono fare un po’ più di attenzione. È evidente che non si può chiedere agli italiani di tenere la mascherina all’aperto durante la partita, ma sarebbe saggio evitare contatti ravvicinati e abbracci senza criterio.
Il mio consiglio poi è di prendere lo spunto da questa partita per correre a vaccinarsi nei prossimi giorni, perché da protetti si potrà godere meglio di eventi come questo. Per tornare a seguire le squadre del cuore nei prossimi mesi bisogna proteggersi.
In tutti i Paesi dove si è arrivati a una quota considerevole di vaccinati si vive più liberamente. Non dimentichiamo che Mancini è testimonial della campagna vaccinale e tutti i calciatori si sono protetti. Non si può tifare la nazionale senza vaccinarsi. E dobbiamo essere orgogliosi degli azzurri come della campagna vaccinale. Il generale Figliuolo ha fatto un grande lavoro e c’è una nazionale di operatori sanitari che a luglio, weekend compresi, sta sul campo giorno e notte a lavorare per poco compenso. La partita degli azzurri va dedicata anche a queste persone e chi la segue non può dimenticarsi di un simile impegno. Tifare per l’Italia significa tifare per la ripartenza del Paese e dunque essere vaccinati. Non possiamo permetterci altre chiusure a settembre. Vaccinarci tutti è l’unico sistema per non rifermare l’Italia".