Feltrinelli, stop dei lavoratori: sciopero e presidi per il rinnovo del contratto integrativo

di Emilie Lara Mougenot

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Presidi in diverse città, a Genova manifestazione davanti alla libreria di via Ceccardi. Al centro della vertenza il contratto integrativo e il buono pasto

Un’intera giornata di sciopero per i dipendenti della catena Feltrinelli e Finlibri. Lunedì 17 marzo, più di 1.200 lavoratori incroceranno le braccia in segno di protesta contro la mancata definizione del nuovo contratto integrativo aziendale, presidio anche a Genova, davanti alla libreria di via Ceccardi. Tra le richieste principali: un adeguamento del premio di risultato e un incremento del buono pasto, fermo da anni a livelli ritenuti insufficienti rispetto all’aumento del costo della vita.

Motivazioni della protesta – Il nodo centrale della vertenza riguarda il trattamento economico dei dipendenti. I sindacati criticano la proposta aziendale relativa al premio di risultato, ritenuta poco chiara e non adeguata all’effettivo impegno dei lavoratori. Anche il buono pasto è oggetto di contestazione: secondo Nicola Poli, segretario Filcams Cgil, l’attuale importo è rimasto invariato per quasi tre decenni, salvo un piccolo ritocco lo scorso anno, considerato del tutto insufficiente. “Chiediamo un adeguamento dopo 30 anni, un euro e mezzo in più subito, non dilazionato in tre anni”, sottolinea Poli.

Contratto e diritti – Un altro punto critico è il mancato aggiornamento del contratto integrativo aziendale. Davide Erculei, dipendente Feltrinelli, denuncia come le nuove assunzioni siano penalizzate rispetto ai lavoratori storici: “I neoassunti non ricevono il ticket pasto, il bonus domenicale e il premio aziendale se non dopo tempi molto lunghi. Vogliamo un contratto che garantisca pari diritti a tutti”.

Anniversario e tensioni – La protesta arriva in un anno simbolico per Feltrinelli, che nel 2025 celebra il 70° anniversario dalla fondazione. Mentre a Milano si prepara una grande convention aziendale con dirigenti e ospiti illustri, i lavoratori chiedono che i loro diritti non vengano messi in secondo piano. “Le librerie Feltrinelli sono diventate un’istituzione grazie a chi vi lavora ogni giorno. Ora è il momento di riconoscerlo concretamente”, ribadiscono i sindacati.

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