Ex-Ilva, il corteo dei lavoratori da Cornigliano: tensione di fronte alla prefettura e alla Regione

di Marco Innocenti

Un poliziotto colpito sul casco dai manifestanti e soccorso dagli stessi operai. Bucci: "Cassa integrazione inaccettabile, si faccia sentire Draghi"

Un'altra giornata che si preannuncia difficile per la città di Genova, dal punto di vista del traffico ma non soltanto. Questa mattina scendono di nuovo in piazza i lavoratori dell'Ex-Ilva di Cornigliano per chiedere al governo una posizione chiara sulla questione cassa integrazione. L'azienda ha presentato la richiesta per tutti i 981 lavoratori dello stabilimento genovese a far data dal prossimo 28 giugno ma - accusano i sindacati - "si tratta di una richiesta senza fondamento, visto che il mercato dell'acciaio non è assolutamente in crisi, anzi!".

Lunedì, intanto, è atteso a Genova il ministro del Lavoro Orlando per discutere con sindacati e lavoratori della situazione ma ormai le promesse di vertici e incontri non bastano più. E così, anche oggi, i lavoratori sono in corteo, da Cornigliano al centro, diretti verso la prefettura: "Se il governo non viene da noi - dicono i manifestanti - vorrà dire che andremo noi dal governo".

AGGIORNAMENTO ORE 10 Il corteo è arrivato in zona "Matitone", dopo aver superato il casello di Genova Ovest e continua a dirigersi verso il centro città. Cori contro il governo e l'ad della società Morselli. 

Il corteo dei lavoratori dell'ex Ilva di Genova, cui si sono aggiunti alcuni rappresentanti dei portuali genovesi, si è fermato per rendere omaggio alla vedova del dipendente ex Ilva Giuseppe 'Pino' Lo Russo, il sindacalista della Fiom genovese deceduto nel luglio 2020 in un incidente avvenuto sulla cresta Kuffner, sul versante francese del monte Bianco. Bianca Lo Russo ha atteso il corteo sotto casa con il caschetto del marito in mano: lì ha ricevuto l'omaggio dei metalmeccanici dell'ex Ilva e dei sindacalisti della Fiom.

"Il ministro del lavoro dovrebbe dire pubblicamente che questa cassa integrazione è politicamente inaccettabile". Lo ha detto Bruno Manganaro (Fiom) durante il corteo dei lavgoratori ex Ilva a Genova. "Perché un ministro del lavoro non lo fa? perché non lo fa il premier Draghi? perché hanno paura?". Manganaro ha poi chiamato in causa il sindaco di Genova Marco Bucci e il governatore Giovanni Toti. "La politica genovese è rimasta in silenzio: il sindaco Bucci parla delle aree dell'Ilva ma non ci ha dato la solidarietà, non ha invitato Mittal a sospendere la cigo per consentire un dialogo tra sindacato, governo e azienda". E il governatore "ha fatto un appello alla responsabilità dei lavoratori ma non ha fatto un appello all'azienda a sospendere la cassa. E questo è inaccettabile. Io fossi in loro mi vergognerei"

"Adil ucciso dal profitto. Padroni, Governo i mandanti siete voi" questo lo striscione comparso al passaggio del mcorteo dei lavoratori ex Ilva, al loro terzo giorno di sciopero per protestare contro la cassa integrazione decisa dall'azienda. Lo striscione decicato ricorda la morte di Adil Belakhdim, sindacalista dei Si Cobas, morto travolto da un tir durante uno sciopero davanti ai cancelli della Lidl di Biandrate (Novara). I metalmeccanici hanno salutato lo striscione e la delegazione dello Si Cobas con un applauso.

 

AGGIORNAMENTO ORE 11: Il corteo dei lavoratori dell'ex Ilva, cui si sono aggiunte delegazioni di Ansaldo, Leonardo, Fincantieri, la Rete degli studenti medi e Genova Hitachi, è arrivato in Largo Lanfranco, davanti al palazzo della prefettura di Genova dopo aver percorso la galleria cantando lo slogan 'Il Governo dov'è', 'Vergogna, vergogna' e 'Stiamo arrivando' e gettando fumogeni. Il servizio d'ordine della Fiom ha creato un cordone davanti al corteo. Il portone della prefettura è 'difeso' da un cordone di poliziotti in tenuta antisommossa. Momenti di tensione e un breve tafferuglio davanti alla prefettura di Genova al momento del contatto tra la polizia messa a difesa del portone del palazzo del Governo e gli operai dell'ex Ilva. La digos sta mediando per riportare la calma.

Un poliziotto del Reparto Mobile, colpito sul casco durante i momenti di tensione davanti alla prefettura di Genova, è stato soccorso dagli stessi operai che gli hanno offerto acqua fresca per lenire gli effetti del colpo ricevuto. Il poliziotto non è ferito.

AGGIORNAMENTO ORE 11.30:  Una parte dei lavoratori dell'ex Ilva di Genova, in corteo, si è spostato dalla prefettura di Genova a Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova. L'altra parte del corteo è ancora davanti alla Prefettura il cui portone è stato preventivamente chiuso. Sotto palazzo Tursi sono stati sparati alcuni petardi e urlati slogan contro il sindaco Bucci, accusato di non essere intervenuto sulla questione della cassa integrazione imposta dall'azienda.

AGGIORNAMENTO ORE 12.20: Il corteo è arrivato in piazza De Ferrari, i manifestanti si dirigono sotto il palazzo di Regione Liguria.

La cassa integrazione è "inaccettabile, "parli il governo, si faccia sentire Draghi". Lo ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci parlando in piazza a Genova con alcuni lavoratori che stanno manifestando contro la decisione dell'ex Ilva. Al sindaco si è rivolto il dirigente della Fiom Franco Grondona, chiedendo di prendere una posizione e di chiedere al governo di sospendere la cassa integrazione disposta dall'azienda. Il sindaco ha ribadito che la decisione è inaccettabile ma ha sottolineato che lui può fare "solo una moral suasion" non avendo "alcuna responsabilità nei confronti dell'azienda. "Deve parlare il Governo, deve farsi sentire Draghi" ha aggiunto ribadendo di aver già preso posizione in passato: "noi su quelle aree abbiamo un'idea di sviluppo".