Ex Ilva, a Palazzo Chigi vertice governo-sindacati, Urso: "Sono sei i potenziali acquirenti, due gli italiani"
di Redazione
Quattro ministri, i commissari e Bernardo Mattarella, ad di Invitalia, faccia a faccia con i delegati di Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil, Usb e Ugl
È iniziata a palazzo Chigi la riunione fra governo e sindacati sull'ex Ilva di Taranto, presieduta dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. All'ordine del giorno l'illustrazione del piano di ripartenza di Acciaierie d'Italia.
Per il governo sono presenti il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, il ministro per gli Affari europei, per le politiche di coesione, il Sud e il Pnrr, Raffaele Fitto, il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
Per i sindacati sono presenti i rappresentanti di Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil, Usb e Ugl metalmeccanici. All'incontro partecipano anche i commissari straordinari di Acciaierie d'Italia e l'amministratore delegato di Invitalia, Bernardo Mattarella.
"Ci aspettiamo di conoscere il vero piano di risalita produttiva per l'ex Ilva e di riduzione della cassa integrazione. Spero che oggi sia davvero una giornata utile e importante", afferma il segretario generale della Uilm-Uil, Rocco Palombella, poco prima di partecipare all'incontro. "E' importante comprendere l'evoluzione del piano di ripartenza. Bisogna aumentare il livello produttivo che oggi è intorno a 1,5 milioni di tonnellate, rilanciare lo stabilimento e garantire la continuità occupazionale. La richiesta di cig per 5.200 lavoratori va abbassata", insiste il segretario generale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano. "E' necessario che ci sia una discussione vera sul merito del piano", rimarca il segretario generale della Fiom-Cgil, Michele De Palma, sottolineando anche che "non abbiamo neanche cominciato a discutere delle condizioni intorno alle quali si determina l'eventuale possibilità di una cessione: è evidente che abbiamo bisogno di una garanzia della presenza dello Stato e di garantire salute e sicurezza e occupazione".
Nel corso dell'incontro governo-sindacati sull'ex Ilva di Taranto, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a quanto si apprende, ha riferito che a ieri hanno aderito alla richiesta di Acciaierie 114 fornitori per un totale di crediti di 172 milioni di euro lordi che corrispondono a circa 120 milioni di crediti (netto hair cut) oggetto di possibile cessione. A ieri, inoltre, avevano manifestato un interesse per la procedura di acquisto dell'azienda 6 operatori: 2 indiani, 1 ucraino, 1 canadese e 2 italiani.
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