Ente Bacini di Genova, il Consiglio di Stato dispone approfondimenti
di Pietro Roth
1 min, 28 sec
Rinviata al 25 luglio la decisione per valutare l'affidamenti ai privati
Sull'affidamento a privati dei bacini di carenaggio del porto di Genova il Consiglio di Stato, a cui di fatto spetta ormai l'ultima parola, ha deciso di prendersi ulteriore tempo. L'organo ha rimandato al prossimo 25 luglio la trattazione nel merito e affidato a due tecnici appositamente nominati la verifica di alcuni aspetti inerenti la natura del servizio dei bacini, la sua rilevanza economica anche in termini di investimenti, la durata della concessione, la fungibilità degli impianti. A spiegarlo, in una nota, è l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, che aggiunge: "Il Consiglio di Stato ha assegnato a questi specialisti 90 giorni di tempo per compiere le valutazioni loro assegnate ed ha rinviato la decisione sui ricorsi all'udienza del 25 luglio 2019". L'authority, che definisce l'ordinanza istruttoria depositata oggi dal massimo giudice amministrativo "un provvedimento interlocutorio per verifiche tecniche", nel febbraio 2018 aveva avviato una gara pubblica per l'affidamento a privati, con una concessione di 25 anni, dei 5 bacini di carenaggio del porto genovese, fino a quel momento gestiti dalla società a maggioranza pubblica Ente Bacini (controllata dalla stessa AdSP).
La gara era quindi stata aggiudicata all'unica offerente, l'ATI (Associazione Temporanea d'Impresa) costituita da San Giorgio del Porto, T. Mariotti, Amico & Co e Fincantieri, ma Zincaf e Polipodio, altri due operatori del settore delle riparazioni navali, avevano presentato ricorso al TAR delle Liguria, ottenendo l'annullamento dell'intera procedura. Giudizio contro cui l'Autorità di Sistema Portuale si era a sua volta appellata al Consiglio di Stato, nella speranza di veder cancellato il provvedimento del TAR e ripristinato quindi l'esito della gara e la conseguente aggiudicazione della gestione dei bacini, per 25 anni, a San Giorgio del Porto, T. Mariotti, Amico & Co e Fincantieri. Ricorso che, come spiegato oggi dai giudici del massimo tribunale amministrativo, avrà una risposta soltanto il prossimo 25 luglio.
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