Energia e transizione: a confronto esperti, istituzioni e industria a Renewable Thinking 2025

di Carlotta Nicoletti

2 min, 41 sec

Due giornate di dibattiti ad alta intensità su clima, decarbonizzazione e scenari energetici. Con un ospite d’eccezione: Enrico Letta

Energia e transizione: a confronto esperti, istituzioni e industria a Renewable Thinking 2025

Decarbonizzazione, sicurezza energetica e nuovi scenari industriali. Sono stati questi i temi chiave della nuova edizione di Renewable Thinking, il forum dedicato al futuro dell’energia che si è svolto il 4 e 5 luglio, riunendo a confronto rappresentanti istituzionali, esperti scientifici, protagonisti del mercato e investitori.

Libro Bianco – L’apertura dei lavori è stata dedicata alla presentazione della terza edizione del Libro Bianco “Renewable Thinking”. A illustrarne contenuti e obiettivi Lorenzo Tavazzi, seguito da una riflessione introduttiva sulle sfide climatiche con Serena Giacomin e Stefano Laporta.

Decarbonizzazione – Al centro della giornata del 4 luglio il quadro nazionale e internazionale della transizione energetica. Tra gli interventi, quelli di Paolo Arrigoni, Stefano Besseghini, Enrico Giovannini e Guido Bortoni. “Serve una visione di lungo periodo che integri sostenibilità ambientale e competitività industriale”, è stato uno dei messaggi condivisi.

Focus tematici - Ampio spazio è stato dedicato anche ai settori gas e nucleare, con contributi di Stefano Venier e Nicola Monti, mentre Aurelio Regina ha discusso con Laura Serafini degli impatti del nuovo scenario sull’industria italiana. Spazio infine al ruolo degli investitori nella transizione, con Simone Tonon.

Europa e territori – La seconda giornata si è aperta con Enrico Letta in un confronto sul futuro del mercato energetico europeo. A seguire, il punto di vista delle Regioni e dell’industria, con rappresentanti come Luigi Giovanni Bertschy, Luca Bragoli, Pietro Pacchione e Giuseppe Argirò.

E' stato presentato lo studio “Lo stato dell’arte delle rinnovabili in Italia”, realizzato da The European House – Ambrosetti. Al centro del dibattito le tre direttrici strategiche per sbloccare le fonti rinnovabili nel nostro Paese: semplificazione burocratica, potenziamento delle reti e infrastrutture, e accelerazione degli investimenti.

Tre Pilastri – Per sfruttare appieno le fonti rinnovabili in Italia, lo studio individua tre interventi prioritari: snellire procedure autorizzative, ampliare la rete elettrica e aumentare la capacità di accumulo, e incentivare nuovi investimenti.

Quadro energetico – Dall’analisi emerge un’Italia energicamente in transizione: tra il 2008 e il 2023 la produzione da rinnovabili è passata da 23,9 GW a 66,7 GW (+179%), riducendo la dipendenza da fonti fossili del 9,7%. Tuttavia, i 7,5 GW installati nel 2024 restano al di sotto degli 11 GW previsti dal PNIEC.

Divario geografico – A livello globale la crescita è irregolare: mentre Paesi emergenti come la Cina accelerano, gli Stati Uniti rallentano e in Europa le rinnovabili coprono il 47 % del mix elettrico (41 % in Italia). Le regioni con maggior potenziale restano Sicilia, Sardegna ed Emilia‑Romagna.

Criticità – Le barriere principali riguardano la burocrazia: ritardi nei decreti, conflitti tra Stato e Regioni, e processi autorizzativi complessi. Questi ritardi rendono più difficile raggiungere il target 2030 del 63,4 % di FER nel mix elettrico.

Focus infrastrutture –
Lo studio sottolinea l’urgenza di potenziare le reti e la capacità di accumulo, elementi essenziali per integrare il solare e l’eolico su vasta scala.

Opinioni – Secondo Giuseppe Argirò di CVA, “puntare sulle rinnovabili… significa rafforzare la nostra indipendenza energetica”. Valerio De Molli di TEHA avverte che “il rallentamento delle installazioni è un campanello d’allarme” e invita a intervenire con urgenza su burocrazia, rete e quadro regolatorio.

Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci sul canale Telenord, su Whatsapp, su Instagramsu Youtube e su Facebook.