Delitti di Sarzana, Bedini resta in carcere. "Disprezza la vita altrui e la può togliere per futili motivi"

di Redazione

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L'accusato deve scontare una condanna passata in giudicato per una rapina compiuta nel 2019

Delitti di Sarzana, Bedini resta in carcere. "Disprezza la vita altrui e la può togliere per futili motivi"

Per un vizio procedurale, legato agli orari del fermo, il gip del tribunale della Spezia non ha convalidato l'arresto di Daniele Bedini, accusato degli omicidi di una prostituta e di un transessuale a Marinella di Sarzana.

Bedini sarebbe comunque rimasto in carcere a causa della condanna passata in giudicato per una rapina compiuta nel 2019 e per il cui mancato arresto che doveva essere eseguito nei mesi scorsi sono in corso accertamenti degli ispettori ministeriali, dopo che l'atto gli è stato notificato quando era già stato arrestato per l'omicidio della prostituta.

"Disprezza la vita altrui e la può togliere per futili motivi" si legge nell’ordinanza. Contro di lui c'è "un quadro indiziario granitico, in cui gli indizi non possono essere solo sfortunate coincidenze. La permanenza in carcere è necessaria "perché può fuggire e per i suoi precedenti per rapina e droga".
Il presunto omicida di Nevila Pjetri, prostituta di origine albanese, e di Carlo Bertolotti, il transessuale Camilla residente ad Albiano Magra, rimane dunque detenuto nel carcere di Villa Andreino, alla Spezia, dove ieri pomeriggio si è svolto l'interrogatorio di garanzia. Il giovane non ha risposto alle domande. Bedini è accusato di aver freddato nella notte tra sabato e domenica scorsi Nevila, 35 anni, e la notte dopo Camilla, entrambi con la stessa modalità: colpi di pistola alla testa. Il movente sembra essere quello della rapina per procurarsi soldi per acquistare droga, dipendenza da cui non sarebbe uscito nonostante il padre abbia dichiarato che da tempo era pulito.
Gli omicidi sono avvenuti in una zona tra la Liguria e la Toscana, nel comune di Sarzana, a Marinella, area conosciuta per la prostituzione.

Le indagini, condotte dai carabinieri della Spezia, proseguono spedite in attesa del riscontro del sopralluogo del Ris di Parma avvenuto nella giornata di ieri e che ha individuato tracce di sangue sul veicolo di Bedini.
Intanto emerge anche che all'arrivo dei carabinieri nella sua abitazione il giorno dell'arresto avrebbe tentato la fuga, saltando in strada da un terrazzo. È stato poi bloccato da due militari.

L'arma del delitto, una pistola di piccolo calibro, non è ancora stata trovata. Il padre di Bedini aveva denunciato la scomparsa dell'arma, prelevata da una cassaforte che starebbe stata smurata: l'uomo si è accorto del furto lo scorso sabato
sera. Poche ore dopo c'è stato il primo delitto, quello di Nevila Pjetri, uccisa con un'arma di piccolo calibro proprio come quella sparita dalla cassaforte di papà Bedini.