Genova al centro dell’economia circolare: al via il "Circular Value Forum"

di Redazione

Ecodesign, innovazione sostenibile e filiere circolari: idee e progetti per il futuro della città e dell’Europa

Palazzo Tursi ha ospitato oggi, martedì 8 aprile, la prima delle due giornate di conferenze del "Circular Value Forum", evento interamente dedicato al futuro dell’economia circolare. Promosso nell’ambito del progetto europeo C-City, l’evento ha messo al centro il ruolo chiave dell’Ecodesign come leva strategica per un cambiamento concreto e strutturale nella progettazione, nella produzione e nel consumo.

Ad aprire i lavori, due keynote speech di rilievo internazionale: Serenella Sala, Head of Unit del Joint Research Centre della Commissione Europea, che ha illustrato il quadro europeo. Sul fronte aziendale, invece, l’architetto Marco Capellini (MATREC) ha presentato le opportunità concrete che l’ESPR offre alle imprese.

"Ecodesign è la chiave - dichiara Stefania Manca, Sustainability Manager del Comune di Genova - bisogna ripensare i prodotti, prodotti che possono essere disassemblati facilmente e recuperati, quindi riutilizzando finché è possibile le materie che li hanno costituiti e allungandone il ciclo vita. Ecodesign significa anche laboratorio di idee. Perché uno scooter non può essere progettato in maniera tale da essere disassemblato e riutilizzato?"

Di ecodesign, design modulare e disassemblaggio ha parlato Federico Maria Elli (_blank design studio): "L'ecodesign deve essere sicuramente l'applicazione di alcuni principi di progettazione che riguardano il prodotto, così come altri e diversi ambiti di applicazione. Per progettare correttamente il disassemblaggio, che sia di un'architettura, che sia anche di un prodotto, è bene includere queste pratiche, sin dal principio, all'interno della dinamica di progettazione, quindi sin dall'inizio chiedersi qual è l'obiettivo, anche in tal senso, al fine di perseguire lungo tutto l'arco della progettazione questo obiettivo, ottenendo un risultato consistente.

Sul come si riesca a bilanciare estetica e funzionalità, in un prodotto pensato per essere smontato, senza pendere nè da una parte nè dell'altra, Elli si è espresso così: "È chiaro che la richiesta progettuale, ma ovviamente anche tutta la dinamica, deve essere eseguita sempre tenendo in considerazione tutti gli ambiti, cioè sia il desiderio di ottenere un prodotto appetibile sul mercato anche solo per la sua estetica e per la sua funzionalità, sia, dall'altra, tenere in mente che tutto ciò avrà dei costi o delle dinamiche di progettazione specifiche, che devono essere tenute in considerazione sia dal progettista, ma anche dall'azienda, coniugando i rispettivi sforzi nell'obiettivo comune."

Giovanni Battista Raggi, presidente di AMIU, ha analizzato ai nostri microfoni le tempistiche che può affrontare una transizione come quella circolare: "Come tutti i passaggi culturali parliamo ovviamente di situazioni complesse, di processi che richiedono investimenti, tempo e costanza di applicazione. Oggi mancano impianti di tutti i tipi, impianti di prossimità, impianti fine ciclo, impianti di selezione avanzata dei materiali, però in molte persone prevale il cosiddetto criterio del NIMBY - Not In My Back Yard, non nel mio giardino -  quindi difendiamo l'ambiente ma facciamolo da un'altra parte, vi renderete conto di quanto suoni sciocca una frase di questo genere."

Durante la giornata, i lavori sono proseguiti con tavoli tematici su energia, edilizia, tessile e moda, e una sessione dedicata all’applicazione dell’ecodesign nei processi produttivi. Parallelamente, al loggiato inferiore di Palazzo Tursi, i visitatori hanno potuto vivere la Bubble Room Experience: uno spazio immersivo animato da start-up, imprese e partner, tra laboratori, demo e innovazioni dal vivo. Tra le esperienze più seguite, quelle a cura di ShopTheLook, che ha mostrato come moda e circolarità possano dialogare in modo innovativo.  

Con il Circular Value Forum, Genova si conferma città laboratorio per una transizione ecologica e partecipata. L’ecodesign non è più una nicchia per esperti, ma una chiave per ridisegnare il nostro futuro.

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