Dall’Alaska all’Italia: la pesca tribale che insegna la sostenibilità ai consumatori globali
di R.S.
Al Nord la pesca non è soltanto una fonte di sussistenza, ma un elemento culturale profondo: gli abitanti vivono a stretto contatto con mare e foresta pluviale
Nelle terre più isolate del pianeta, la tutela dell’ambiente è spesso una regola non scritta, tramandata da generazioni. È il caso della comunità indiana di Metlakatla, sull’isola di Annette, nell’estremo sud-est dell’Alaska, dove da oltre cento anni si pratica un tipo di pesca che oggi rappresenta un raro esempio di autogestione sostenibile.
Qui, la pesca non è soltanto una fonte di sussistenza, ma un elemento culturale profondo: i circa 1.450 abitanti vivono a stretto contatto con il mare e la foresta pluviale, regolando la cattura di salmoni secondo una tradizione che rispetta i ritmi della natura. Le tecniche utilizzate – come la pesca a rete per circuizione – permettono di preservare gli stock ittici, lasciando una parte dei pesci liberi di raggiungere i fiumi per la riproduzione.
Questa gestione responsabile ha portato Metlakatla a ottenere la certificazione MSC (Marine Stewardship Council), riconoscimento internazionale che attesta la sostenibilità ambientale delle pratiche di pesca.
Ma la storia di questa piccola comunità tribale ha un impatto che va ben oltre le coste dell’Alaska. Il marchio blu di MSC è ormai presente in oltre 20.000 prodotti in tutto il mondo, tra cui quelli che ogni giorno finiscono nei carrelli degli italiani: tonno, alici, filetti di pesce surgelati. In Italia, negli ultimi dieci anni, il numero di aziende certificate è passato da 73 a oltre 1.300, tra cui marchi come Rio Mare, Findus, Mareblu, Carrefour, Conad, Eurospin e Bofrost.
La Settimana della Pesca Sostenibile, in programma dal 13 al 26 ottobre, è l’occasione per avvicinare i consumatori a queste tematiche, aiutandoli a compiere scelte più consapevoli.
Le aziende coinvolte nel programma MSC, infatti, non si limitano a usare un’etichetta: implementano misure concrete come la riduzione delle catture accidentali e la protezione di specie marine vulnerabili. Un impegno crescente, ma ancora non sufficiente.
Per garantire un futuro alle risorse ittiche, serve uno sforzo congiunto tra istituzioni, imprese e cittadini. In questo scenario, la pesca tribale di Metlakatla diventa simbolo e modello, ricordandoci che una gestione equilibrata delle risorse è possibile – e necessaria – ovunque, dal remoto nord del Pacifico fino al banco frigo del supermercato sotto casa.
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