Crisi Amt, oltre 30 milioni 'virtuali' dalle multe non riscosse: l'aziende valuta la cessione del credito

di Filippo Serio

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Solo il 42% del totale delle sanzioni non ricevute dai trasgressori sono solvibili: alla base procedure lente e limiti

Crisi Amt, oltre 30 milioni 'virtuali' dalle multe non riscosse: l'aziende valuta la cessione del credito

Allarme attualmente rientrato e crisi finanziaria parzialmente scongiurata per AMT, l'azienda di mobilità e trasporti genovese per la quale ieri, martedì 22 luglio, sono state presentate le linee guida del piano di rilancio, per garantire la sostenibilità della società almeno fino alla fine dell'estate. (leggi qui)

Comune di Genova, Città Metropolitana e Regione Liguria anticiperanno circa 30 milioni di euro, distribuiti tra finanziamenti, rate del contratto di servizio e riscossione anticipata delle sanzioni. Altre risorse verranno ricercate attraverso trattative dirette con i creditori.

Retroscena - Ma la cifra indicata - euro più, euro meno - è la stessa che l'azienda incasserebbe concretamente dal totale delle multe non riscosse negli ultimi anni (sanzioni che risalirebbero addirittura al 2020). Concretamente, poichè del totale registrato negli anni - una cifra assai superiore - solo il 42 % delle sanzioni sono ritenute solvibili, ovvero a carico di soggetti con reddito annuo e capaci realmente di pagare la quota richiesta. 

Reazione - Una cifra che, seppur ridimensionata, nella situazione attuale avrebbe potuto dare ossigeno alle casse di AMT. Nelle intenzioni dell'azienda, da quanto emerso, almeno una parte di questo credito dovrebbe essere ceduto a società di recupero crediti. Ma al momento non è chiara la dimensione della 'fetta' che andrebbe ceduta.

Ma perché negli anni è stato accumulato un credito così significativo? La risposta, anche secondo le rappresentanze sindacali, sta tutta nella lentezza procedurale: pesa infatti un limite sui decreti ingiuntivi che possono essere emessi ogni anno dal Tribunale civile, ovvero circa 1.500.

Il ritardo nel pagamento, tra l'altro, va a vantaggio dell'azienda, poiché una volta trascorsi i 60 giorni di tempo per pagare la sanzione, alla cifra iniziale da versare si aggiungeranno le more e gli interessi, che sono pari al 10%. Percentuale che non viene applicata una sola volta, ma viene aumentato del 10% per ogni 6 mesi di ritardo.

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