Covid, la Liguria rischia di restare in arancione fino al 7 febbraio

di Redazione

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Oggi la riunione del Cts, Toti: "Con questa interpretazione la riclassificazione delle Regioni slitterebbe di una settimana, quindi sabato prossimo"

Covid, la Liguria rischia di restare in arancione fino al 7 febbraio

C'è attesa per le decisioni del Comitato tecnico scientifico che, dopo la riunione prevista per le 15, decreterà i colori delle Regioni. Secondo quanto emerge, però, tutte le regioni entrate in fascia arancione il 17 gennaio 2021 (tra queste anche la Liguria) rischiano di rimanere nella stessa zona un’altra settimana. Se l’andamento dei dati sarà confermato torneranno in giallo il 7 febbraio.

Sono le indiscrezioni che emergono dalla cabina di regia che invierà il nuovo monitoraggio al Comitato tecnico scientifico convocato per le 15. Dal 17 gennaio sono in fascia arancione: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle d’Aosta. Per tutte potrebbero dunque essere rinnovate le restrizioni. Secondo il Dpcm devono trascorrere almeno 14 giorni in una stessa fascia di rischio per poter cambiare classificazione. 

Sulla questione è intervenuto anche il governatore Giovanni Toti: "La Liguria ha i dati da zona gialla e ci aspettiamo perciò di essere inseriti in questa fascia, come ho appena detto al ministro Speranza al telefono. Oggi è il giorno delle decisioni del Ministero e tutti i nostri dati degli ultimi 14 giorni dimostrano nettamente che si possa passare in zona gialla e quindi riaprire bar e ristoranti. Tuttavia c’è una differenza di interpretazione, secondo il ministero infatti i 14 giorni andrebbero conteggiati a partire dalla prima riunione della cabina di regia di verifica, che si è svolta il 21 gennaio scorso. Con questa interpretazione la riclassificazione delle Regioni slitterebbe di una settimana, quindi a sabato prossimo. Un’analisi da noi contestata perché le due settimane di dati positivi ci sono già e sono inequivocabili! I liguri hanno dimostrato grande responsabilità, ora chiediamo chiarezza, valutando anche che secondo il Dpcm le valutazioni dei dati da parte del Ministero si potrebbero fare anche con scadenza settimanale. Speriamo che questo aspetto venga chiarito al più presto e che non vengano resi vani tutti i sacrifici fatti per un’interpretazione che ci lascia più che perplessi. Siamo in contatto con le altre Regioni nella nostra stessa situazione e siamo pronti a far sentire la nostra voce. Attendiamo le risposte in serata anche per permettere alle attività interessate di organizzarsi. Sapere le cose all'ultimo, sia in senso negativo che positivo, è solo un ulteriore disagio ai tanti che ci sono già. Siamo forti dei nostri dati e speriamo che come sempre prevalga il buonsenso."