Convegno “1994-2024: 30 anni insieme nei porti. Le Autorità di sistema portuali e il comando generale delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera a

di Carlotta Nicoletti

4 min, 42 sec

Salvini: "Un compleanno importante, 30 anni dalla legge di riforma portuale che ha ridisegnato il ruolo dei porti in Italia2

Convegno “1994-2024: 30 anni insieme nei porti. Le Autorità di sistema portuali e il comando generale delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera a

Si è tenuto questa mattina, presso l’Aula dei Gruppi parlamentari, il convegno “1994-2024: 30 anni insieme nei porti. Le Autorità di sistema portuali e il comando generale delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera a 30 anni dalla legge di riforma portuale”.
Sono intervenuti, il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, il Presidente della Commissione Trasporti, Salvatore Deidda, e il Presidente della Commissione Ambiente del Senato, Claudio Fazzone. Presente fra gli altri, anche il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi che è intervenuto riassumendo quanto è stato fatto in questi 30 anni e quanto si debba ancora continuare a fare per i porti, con un'attenzione a quelli che devono essere gli obiettivi da raggiungere: "Sono passati 30 anni in cui abbiamo assistito a molti cambiamenti, oggi abbiamo bisogno di un'evoluizione nella qualità dei traffici, investimenti sugli scali in aumento e sistemi più flessibili. Abbiamo bisogno di un sistema portuale che guardi al mondo intero e per farlo occorre apportare delle modifiche, come omogenizzare gli scali e avere sistemi informatici che si parlino. Abbiamo visto che stanno aumentando gli investimenti da privati e di chi prima investiva nel Nord Europa, questo è un segnale positivo e importante. Ma dobbiamo avere un sistema più reattivo e unito per fronteggiare tutte le criticità. Ad esempio in questo momento siamo i protagonisti della situazione difficile del Mar Rosso, con l'uscita della Gran Bretagna l'Italia rappresenta la marittimità del sistema europeo. Ora dobbiamo aumentare i traffici e ottenere investiemnti privati per essere più competitivi nei mari del mondo, oltre ad aumentare la cantierstica. Vi è anche la necessità di aumentare la capacità delle dogane di razionalizzare e di ottenere nuove riforme per la proiezione all'esterno e norme per far funzionare in modo più efficace il sistema. Ci deve essere una maggiore sincronia tra i vari ministeri, la nostra burocrazia è troppo complessa e ha tempi molto lunghi che ci penalizzano. Inoltre occorre puntare sulla formazione per il lavoro marittimo, in modo da preservare il know-how che altrimenti rischia di perdersi. Anche in questo caso le leggi sono un limite nel percorso formativo, servono percorsi più semplici per spingere i giovani a trovare una vocazione nel settore marittimo. La nostra tradizione marittima è consolidata, ed è un'eccellenza a livello mondiale, pertanto va preservata. Nei prossimi 50 anni l'Italia deve diventare leader nel settore marittimo". 

Il Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini ha mandato invece un videomessaggio in cui ha detto: "Un compleanno importante, 30 anni dalla legge di riforma portuale che ha ridisegnato il ruolo dei porti in Italia, istituendo le autorità di sistema portuali e dando una nuova veste alle capitanerie di porto con l'isituzione del corpo delle capitanerie di porto con compiti di sicurezza della navigazione in coordinamento con il MIT. Questo incontro di oggi è un'occasione per ricordare tutto quello che è stato fatto in questi anni, ma anche per capire se stiamo andando nella giusta direzione. In 30 anni i traffici commerciali sono cambiati e anche il modo di fare business, servono aggiornamenti che prevedono semplificazione ed efficienza, ripensando ai servizi con la digitalizzazione e la moderninzzazione. Il 2023 è stato un anno non positivo, i dati che emergono indicano la grande difficoltà vissuta. Il traffico merci ha visto un calo nelle tonnellate del 3% e la movimentazione dei contenitori del 4%, tutte le 16 adsp segnano un meno. La crisi internazionale con la situazione attuale del Mar Rosso ha avuto un impatto notevole. Nel G7 di qualche giorno fa, abbiamo condannato fermamente gli attacchi alle navi commerciali degli Houthi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, chiedendo di cessare gli attacchi. In conclusione, il MIT ha investito 5 miliardi nei porti con adeguamenti, infrastrutture e sicurezza, segno che è un settore fondamentale per il nostro paese".

Durante il convegno si sono affrontati vari temi, come per esempio quale sia il giusto modello portuale italiano e come è cambiato nel tempo. Dell'importanza del trasporto marittimo per il paese e tutti i cambiamenti avvenuti in questi anni, a partire dalle adsp che prima della riforma delle autorità portuali, prevista dal decreto legislativo n. 169 del 2016, erano 24 e ora sono 16; del comando generale delle capitanerie di porto, così come il ruolo dell'Italia nelle politiche del mare che deve essere sempre più centrale. 

Sono emersi dunque i punti fondamentali della portualità oggi, ma anche di come la legge 84-94 abbia posto le basi per il settore 30 anni fa, quando occorreva una semplificazione nel quadro normativo. "Inizialmente le capitanerie con la nuova legge si sono trovate spaseate, ma poi hanno colto il loro ruolo molto bene" come ha sottolineato Massimo Deiana, Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna. 

E' stata poi ascoltata anche l'altra faccia dei porti, l'istituzione del Comando della Capitanerie di Porto, che ha ricordato come con la legge 84-94 si sia passato dall'ispettorato generale, al comando generale e di come questo cambiamento abbia visto per la prima volta il legislatore prendere in considerazione il Mediterraneo. Trent'anni dunque di investimenti, progetti e pianificazioni che ora però guardano avanti, per affrontare le incertezze e le sfide con la necessità di pensare ai porti del futuro che dovranno essere più sostenibili e digitalizzati, come ha espresso Rodolfo Giampieri, Presidente di Assoporti che ha aggiunto: "Servono investimenti per una portualità strategica, dato che è una realtà economica importante per lo sviluppo dell'Italia. Per farlo occorre che le capitanerie di porto e le figure del ministero, insieme a tutti gli altri protagonisti del settore si coordinano per raggiungere l'obiettivo".