Continua il botta e risposta Fitto-Decaro sui tagli alle municipalità. Zangrillo a Telenord ribadisce: “Il Governo non lascerà soli i comuni”
di Redazione
Il sindaco di Bari e presidente dell’Anci non molla: “Chiediamo perché si spostano soldi che stiamo spendendo per le nostre città”
È tutto fuorché conclusa la discussione che si è accesa tra il primo cittadino di Bari Antonio Decaro e il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto sul palco della quarantesima assemblea Anci tenutasi a Genova. La pietra dello scandalo è stato lo statement che il responsabile delle risorse Pnrr ha rivolto alla platea di più di 3,500 sindaci da tutta Italia, che si sono riuniti all’ex Fiera: “Alcuni dei fondi europei, che inizialmente avevamo deciso di destinare ai comuni, verranno spostati su altri piani. Non voglio fare polemica, ma solo ricordare che abbiamo dei target che devono essere rispettati e alcuni dei progetti non rientrano nelle tempistiche. Dobbiamo fare i conti con la data di scadenza del 30 giugno 2026 o rischiamo di perdere parte del denaro ricevuto dall’UE. C'è comunque disponibilità a un'alternativa sui finanziamenti”.
Insomma, se fino a qualche settimana fa i nostri sindaci gioivano all’idea di poter destinare parte dei fondi del Pnrr europeo alla ricostruzione e al miglioramento delle proprie città, ora dovranno fare i conti con un budget a cui sono stati sottratti 200 milioni di euro, nel caso dei comuni e 50 milioni, in quello delle province. Il presidente dell’Anci Decaro si dice, proprio in un’intervista al microfono di Telenord, amareggiato e preoccupato: “Fino a ieri mattina dovevamo preoccuparci di capire come sfruttare al meglio le risorse del piano europeo, oggi invece dobbiamo sperare che non ci tolgano troppi fondi. Se quello che ha riferito il ministro Fitto diventasse realtà, significherebbe fare dei tagli sui servizi che offriamo al pubblico perché a causa dell’aumento dei costi dell’energia e dei beni di prima necessità non possiamo permetterci di investire altro denaro”.
Ed è così che il seme della discordia si è piantato in quella che sembrava essere la tribuna pacifica della quarantesima assemblea Anci. Decaro continua a chiedere al Governo di confermare gli impegni presi finora sulla restante parte dei finanziamenti che resterebbe intoccata e sul sostegno aggiuntivo promesso da Roma: “Se vogliono spostare quelle risorse devono portare un atto in Parlamento in cui dicono che i fondi del Pnrr che non ci sono più, li andranno a reperire da altre pianificazioni. Lo devono mettere per iscritto”.
Mentre, dunque, l’Anci è in attesa di conferme ufficiali da parte del Governo, parole rassicuranti giungono dal numero uno della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, che intervistato nel nostro programma politico Primo Piano, ha spiegato in modo razionale e logico la decisione di Palazzo Chigi di spostare alcuni degli investimenti destinati alle municipalità su altri piani: “Abbiamo deciso di rivisitare il Pnrr non certo per contrapporci alle scelte del Governo precedente ma perché è cambiato il contesto nel quale i fondi potranno essere utilizzati, mi riferisco all’aumento a due cifre dell’inflazione, al riaccendersi del conflitto in Medio Oriente e all’aggravarsi della situazione in Ucraina. La verità è questa: abbiamo poco tempo e non possiamo permetterci né di rivedere in eterno i progetti proposti all’UE né di perdere parte del denaro ricevuto. Per questo motivo l’opzione migliore è far confluire alcuni dei fondi destinati alle municipalità verso altri progetti, proprio per evitare che questi finiscano per non essere investiti a causa del vincolo d’uso fissato per il 2026. Non c’è da preoccuparsi, il Governo non lascerà soli i comuni”.
Valentina Giubergia
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