Caso nomine al Carlo Felice, Pirondini: "Bucci mi chiude fuori". Poi la mediazione: "Benvenuto a bordo"

di Fabio Canessa

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L'ex candidato M5s nominato da Bonisoli non era stato convocato al consiglio di indirizzo

http://video.telenord.it/wp-content/uploads/2019/07/300719-CASO-PIRONDINI-canessa-02_26.mp4 "Sono chiuso fuori dalla porta". Tiene banco il 'caso nomine' al Carlo Felice di Genova dopo l'ingresso di Luca Pirondini, consigliere comunale M5s e musicista, nel consiglio d'indirizzo del teatro, su indicazione del ministro grillino Bonisoli. Ingresso che finora era stato solo teorico: l'ex candidato sindaco non era stato convocato per la riunione odierna nell'ufficio del sindaco Bucci a Tursi. Ciononostante ha voluto essere presente ed è stato tenuto fuori dalla stanza. Dopo alcuni minuti il sindaco è uscito e lo ha accolto dicendo: "Benvenuto a bordo". Pare che alla base del disguido ci fosse un semplice vizio di forma. Il protocollo prevede che l'ingresso di un nuovo componente debba essere prima notificato agli altri membri del consiglio d'indirizzo. Bucci avrebbe solo rispettato la procedura, scatenando però l'ira di Pirondini. "Il presidente della Fondazione Teatro Carlo Felice, Marco Bucci, ha chiesto l’intervento della Polizia municipale per farmi uscire dal suo ufficio nel quale si tiene il Consiglio di indirizzo del Teatro Carlo Felice. In questo momento, mentre si tiene il Consiglio, io sono chiuso fuori dalla porta", aveva denunciato Pirondini sul proprio profilo Facebook. Negli scorsi giorni era piovute critiche per la nomina di Pirondini, che oltre al presente politico vanta una carriera da violista e professore d'orchestra, con collaborazioni ricorrenti proprio col Carlo Felice. A scagliarsi contro la decisione del Mibac l'assessore regionale Ilaria Cavo che ha parlato di "inopportunità", "nota stonata" e "conflitto di interesse". Da parte sua, il consigliere e capogruppo dei Cinque Stelle a Tursi ha sempre respinto le critiche, ricordando che il ruolo è svolto a titolo gratuito e che la presenza stessa di Bucci nel board esclude profili di incompatibilità. PD: "BUCCI MONARCHICO" Un sindaco "con un'impostazione monarchica", che ha sfiorato l'abuso d'ufficio e che è sembrato trasferire su scala locale lo scontro che divide il governo gialloverde. Queste le accuse che i consiglieri del Pd in Comune a Genova lanciano a Marco Bucci sul caso. "Siamo attoniti e stupefatti - dichiarano i consiglieri Pd del Comune di Genova - di fronte alle reazioni del sindaco Marco Bucci. Bucci sembra avere trasferito su scala locale il livello di scontro che divide il governo, dimentico del suo ruolo istituzionale e di quello degli altri protagonisti di questa vicenda. Siamo stupefatti, è vero, ma non stupiti, perché ancora una volta si conferma l'impostazione monarchica dell'amministrazione comunale, cui sembrano sfuggire i principi normativi democratici basilari, ovvero che un consiglio di amministrazione è composto da membri nominati dalle diverse realtà che lo costituiscono, proprio per garantirne la pluralità". Bucci in quanto sindaco è anche presidente del consiglio d'indirizzo. "Noi, da parte nostra, prendiamo atto invece che Bucci stamattina, dopo un'ora di attesa - concludono i Dem - ha permesso l'ingresso del consigliere Pirondini nella stanza dove si svolgeva la riunione alla quale secondo il volere ministeriale era suo dovere partecipare. In caso contrario si sarebbe potuto ravvisare un abuso d'ufficio".