Bufera sulla Sampdoria, Ferrero vuole denunciare il Cda per "bancarotta preferenziale"
di Maurizio Michieli
Si alza il livello di conflittualità tra il proprietario della società e l'attuale dirigenza
Venti di guerra sempre più tesi tra Massimo Ferrero e l'attuale Consiglio di amministrazione della Sampdoria. L'ex presidente, diventato a tutti gli effetti proprietario della società blucerchiata avendo rilevato il 20 marzo scorso le quote di maggioranza della capogruppo Holding Max dalla figlia Vanessa, dopo le diffide informali, le lettere inviate al Cda nelle scorse settimane e le parole di fuoco riservate pubblicamente ad alcuni suoi membri (in particolare a Marco Lanna, definito "il peggior presidente della storia"), vuole passare a vie di fatto.
L'avvocato di Ferrero, il professore universitario Pieremilio Sammarco, è stato incaricato di valutare l'esistenza dei presupposti per denunciare il Cda del (presunto) reato di bancarotta preferenziale. "Così ci vedremo chiaro una volta per tutte", ha detto a Telenord l'ex presidente. In sostanza, si tratterrebbe di punire colui che, volutamente, preferisce soddisfare alcuni creditori piuttosto che altri, violando così la cosiddetta par condicio creditorum. E' uno di quei reati fallimentari in cui più facilmente si può rischiare di incappare: è il caso, ad esempio, dell'imprenditore che soddisfi, con le ultime risorse finanziarie che gli sono rimaste, i creditori più insistenti a scapito di altri più "accomodanti".
Non solo. Ferrero "accusa" apertamente il Cda di non avere fatto andare in porto, circa tre mesi orsono, l'operazione del prestito obbligazionario convertibile a causa del mancato pagamento di una rata del finanziamento Sace da 20 milioni garantito dallo Stato ed erogato da banca Macquarie. "Era già tutto concluso e ora non ci troveremmo in questa situazione", sostiene Ferrero. In effetti quel mese la Sampdoria non rispettò la scadenza ma semplicemente perché in cassa non c'era la liquidità necessaria per poterlo fare.
Peraltro va specificato che nell'operazione bond, cioé il prestito ponte, Banca Macquarie avrebbe svolto soltanto il ruolo, come si dice in gergo tecnico, di arranger, ovvero di colui che "monta" l'impalcatura del prestito convertibile avendo però alle spalle la garanzia di un finanziatore terzo. E, in base a quanto a suo tempo filtrato da Corte Lambruschini, la manovra non era riuscita per la mancanza di questo elemento e non per il mancato pagamento di una rata del prestito.
Ferrero ha incaricato il suo legale di approfondire anche un altro aspetto, ovvero se l'utilizzo del finanziamento erogato da Banca Macquarie (ottenuto, è bene specificarlo, durante la gestione diretta dello stesso Ferrero tra febbraio e marzo del 2021) sia stato impiegato dal Cda esclusivamente "a tutela dei creditori", conditio sine qua non perché possa sussistere la fondamentale garanzia dello Stato.
Al di là delle conclamate controversie in atto tra il proprietario della Sampdoria ed il Consiglio di amministrazione e delle eventuali conseguenze giudiziarie, rimane il fatto che Massimo Ferrero si sente dentro di sé sempre più padrone assoluto della Sampdoria. Non a caso domenica prossima sarà regolarmente in Tribuna all'Olimpico in occasione della partita con la Roma, squadra per la quale non ha mai nascosto di fare il tifo, pur augurandosi una vittoria per la Samp che insegue una disperata salvezza.
Ferrero imputa all'attuale Cda anche molti errori sul piano della gestione sportiva, come la cessione di Sabiri a gennaio alla Fiorentina per appena due milioni ed il prestito di Falcone al Lecce, concorrente dei blucerchiati nella lotta per la permanenza in serie A. Rilievi di mercato anche pertinenti in termini assoluti ma che non tengono conto delle condizioni e del contesto finanziariamente drammatico in cui gli attuali dirigenti si sono trovati a dover operare per garantire la continuità aziendale.
Nel mirino di Ferrero, tra l'altro, non c'è solo il Cda ma anche il tandem Garrone-Barnaba, che starebbe lavorando dietro le quinte (l'ex presidente solo come eventuale facilitatore) per "sfilare" il club al suo proprietario al termine della procedura di composizione negoziata il 6 giugno prossimo: nell'ottica del risanamento della Sampdoria, infatti, una delle strade percorribili resta quella della cessione di un ramo d'azienda, cioé quello sportivo, che consentirebbe di tagliare i debiti di circa una novantina di milioni. Da questa soluzione resterebbero esclusi diversi soggetti: banche, erario, procuratori ed agenti sportivi. Discorso diverso per i fornitori, specie quelli locali, che potrebbero essere "recuperati" dalla nuova prroprietà attraverso una negoziazione successiva.
A tali condizioni il Fondo Merlyn Partners di Barnaba (ma anche altri che si sono interessati alla Samp, come Wrm Group di Raffaele Mincione) potrebbe rilevare la società prima del fallimento quasi a costo zero e con un monte debitorio inferiore, salvando il titolo sportivo e la categoria di appartenenza in quel momento. Una strada stretta, piena di "buche", sia chiaro, ma probabilmente l'unica percorribile e nella quale Ferrero resterebbe a bocca asciutta, senza ricavare nulla dalla "cessione" della Sampdoria per ottemperare agli obblighi previsti dai concordati di Eleven Finance e Farvem Real Estate, per i quali la società blucerchiata era stata messa a garanzia nel Trust Rosan "custodito" nell'isola di Jersey da Gianluca Vidal.
Una situazione sempre più intricata e grave, insomma, che si consuma sulla pelle dei tanti tifosi che hanno la Sampdoria nel cuore e non mancano di dimostrarle affetto: è notizia fresca la nascita di un nuovo club, denominato Blucerchiati Solari. Quasi a sottolineare che in questo momento l'unica luce accesa sulla Samp è proprio quella del suo pubblico, meraviglioso ed attonito.
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