ASviS: Italia in ritardo su ambiente e sostenibilità
di R.S.
Secondo il direttore scientifico Enrico Giovannini, serve un salto di qualità nella governance e nella coerenza delle politiche
Quasi metà dell’acqua immessa nelle reti italiane si perde, la copertura artificiale del suolo è al 7,1% e le rinnovabili restano al 20%, con cali marginali delle emissioni. Lo evidenzia ASviS durante l’incontro su “Biodiversità al lavoro: attuare la Legge Ue sul ripristino della natura e il deposito cauzionale (DRS)”.
Secondo il direttore scientifico Enrico Giovannini, serve un salto di qualità nella governance e nella coerenza delle politiche. Tra le priorità: Legge nazionale sul clima, revisione del PNIEC, attuazione della Nature Restoration Law con risorse adeguate e introduzione del deposito cauzionale per i contenitori monouso.
Il rapporto conferma anche che a livello globale i progressi verso gli Obiettivi dell’Agenda 2030 sono insufficienti, con l’Italia in una posizione critica.
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