Assiterminal festeggia i 21 anni di attività con il ministro Giovannini
di Edoardo Cozza
Cerimonia a Roma: il presidente Luca Becce ripercorre il passato e guarda alle sfide future
ASSITERMINAL, Associazione Italiana Port&Terminal Operators, ha compiuto 21 anni ed ha celebrato l’importante traguardo con un cocktail organizzato presso la sede della Federazione del Mare a Roma, alla presenza del ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini. Cerimonia alla quale hanno partecipato oltre settanta invitati, tra i quali i rappresentanti dei ministeri: MIMS, MISE, esponenti politici e rappresentanti delle aziende aderenti all’Associazione, rappresentanti di Confindustria, Confetra, Federazione del Mare, Confitarma Assoporti, insieme ai Segretari di FILT-CGL, FIT-CISL, e Uiltrasporti e i molti presidenti di Autorità di Sistema Portuale.
Si sono pertanto celebrati i 21 anni di ASSITERMINAL, che il presidente Luca Becce, nell’intervento per il saluto agli ospiti, ha definito “anni davvero importanti e particolari”, soffermandosi sul percorso che ha portato dalla nascita, in seguito alla frattura dell’allora mondo terminalistico, al consolidamento e alla crescita iniziata nel 2008 ad oggi. Una crescita “non senza le difficoltà soprattutto negli ultimi anni, pensiamo alla diaspora del 2019, fase, tuttavia, che ha visto il “rafforzamento dell’identità inclusiva, rappreesentativa di tutte le modalità terminalistiche – a prescindere dall’azionariato – e di categoria industriale”.
Questi i passaggi fondamentali affrontati dal presidente Becce: “Siamo nati alla fine di gennaio del 2001, da una frattura del mondo terminalistico portuale. La frattura ha comportato che l’associazione che ci conteneva si è scissa in due tronconi: da una parte i Terminal Operator, che ha costituito Assiterminal, dall’altra parte alcuni Terminal Operator che poi ha dato vita all’associazione Assologistica. Dalla frattura, un po’ per volta, l’affermarsi della consapevolezza identitaria, di essere una categoria industriale e di svolgere una funzione fondamentale nella filiera della logistica. Il salto di qualità è avvenuto nel 2008 iniziando quel processo di crescita che ha portato dai circa 30 associati, del 2008, agli attuali 81 associati. Nonostante gli ultimi anni siano stati difficili – ha precisato – nel 2019 la diaspora che ha ampliato il processo, già parzialmente in atto anche nella logistica, di trasformazione dell’associazionismo economico, svilupando di fatto modelli aperti e trasversali accanto a altri modelli un associazionismo maggiormente caratterizzati dagli interessi di business branding. Abbiamo sempre voluto affermare due concetti fondamentali. Il primo è la natura industriale della categoria perchè le attività che rappresentiamo sono ad alto tasso di investimento, necessario per essere competitivi; il secondo è di rappresentare trasversalmente la categoria in tutte le sue attività diffuse”.
Ha concluso Becce: “Questa è la nostra identità che ci ha portato a crescere nonostante le fratture che ci sono state, speriamo di continuare questo percorso e di continuare ad essere sempre di più gli interlocutori che rappresentano questa autonomia, delle proposte e di tutte le istanze a livello territoriale delle istanze alla politica”
Il ministro Enrico Giovannini rivolgendo ad Assiterminal i propri auguri per i 21 anni trascorsi, ma anche per gli anni futuri è intervenuto sul tema della “drammatica e insensata” guerra in Ucraina e dei cambiamenti commerciali che questa potrà portare: “aprendo per il nostro Paese opportunità aggiuntive” – ha detto – “perchè l’Europa guarderà più a Sud, quindi, ai Balcani, all’Africa, ai Paesi arabi, al continente subsahariano". Qui il ruolo della politica nell’affrontare le emergenze ma anche nella pianificazione del futuro: “L’idea di futuro contenuta nel PNRR, nel Piano complementare, nello scostamento di Bilancio per la Salerno-Reggio Calabria ferroviaria e per tutto quello che abbiamo messo nella legge di Bilancio per i porti, le interconnessioni ferroviarie, la messa in sicurezza del sistema autostradale e, soprattutto, gli investimenti sui retroporti e sulle ZES”.
In conclusione il ministro ha annunciato nell’allegato al DEF (Documento di Economia e Finanza) un documento articolato per “pianificazione, investimenti e riforme” – è questa – “la mappa di dove vogliamo andare, dove sono i finanziamenti e per quali piani e riforme”.
Sul piano degli investimenti “la legge di Bilancio ha portato da 61 miliardi a 104 miliardi di investimenti” – ha detto Giovannini – “ma sono necessarie anche le riforme, senza le quali non recuperiamo competitività e non acceleriamo la digitalizzazione e quello di cui voi operatori avete bisogno”.
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