Arcelor Mittal, il Salva Imprese passa alla Camera senza lo Scudo Penale

di Marco Innocenti

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Vella (Fim Cisl): "I lavoratori di Genova sono pronti a difendere i propri posti di lavoro"

Arcelor Mittal, il Salva Imprese passa alla Camera senza lo Scudo Penale

Dopo i recenti sviluppi sul caso Arcelor Mittal, con l'approvazione avvenuta oggi con 259 favorevoli, 154 contrari e un astenuto, il decreto Salva Imprese passa il vaglio della Camera senza il cosiddetto Scudo Penale per le responsabilità del commissario straordinario, del affittuario o dell'acquirente dello stabilimento ex-Ilva di Taranto in relazione all'attuazione del piano ambientale. 

Cresce quindi la preoccupazione anche fra i lavoratori del polo di Cornigliano: "La sostituzione dei manager avvenuta in tempi così stretti non rasserena - commenta il segretario generale di Fim Cisl Liguria Alessandro Vella - Speravamo tutti in un incontro prima di ulteriori atti così importanti. Le rassicurazioni anche da parte del Governo sono sempre meno convinte. Ci stanno raccontando che il lavoro viene prima di tutto, ma non è così. Prima vengono gli accordi per governare. Le posizioni della maggioranza in parlamento sono sintomo di mancanza totale di conoscenza del mondo industriale che ancora in Italia regge l’economia. Cosa pensano che succederà se l’ex Ilva non sarà più in grado di produrre? I lavoratori, anche a Genova, sono pronti a mobilitarsi per tutelare i loro posti di lavoro e cercare di non buttare a mare tutto quanto fatto dall’accordo di programma fino all’accordo del 6 settembre 2018".

"L'approvazione del decreto legge Imprese senza lo scudo legale sull'ex Ilva è una decisione totalmente irrazionale, schiava ancora una volta della logica anti-industriale del Movimento 5 Stelle, a cui Pd e tutta la sinistra si sono piegate. E meno male che dovrebbero essere i partiti di riferimento dei lavoratori". Lo sostiene il presidente della Regione Liguria e leader di Cambiamo! Giovanni Toti via fb. "Questo procedimento mette a rischio la bonifica ambientale del sito ex Ilva di Taranto e con esso la produzione anche negli stabilimenti di Genova e Novi Ligure. - denuncia - Di più: si rischia di privare totalmente un Paese industriale come l'Italia di una produzione strategica come l'acciaio. Un nuovo gradino verso quella decrescita felice auspicata da Grillo, in un Paese dove il Pil non cresce e la disoccupazione aumenta".