La presenza dell’alta velocità ferroviaria influenza le scelte formative degli studenti universitari ha impatti sul mercato immobiliare e determina l’integrazione e la crescita economica delle città che collega.
È quanto è emerso – riferisce Fsnews – da un’analisi sugli effetti economici e sociali degli investimenti nell’alta velocità ferroviaria. Lo studio è stato presentato in occasione del “4rd International Workshop on High-Speed Rail socioeconomic impacts”, evento organizzato da UIC Alliance of Universities, una rete accademica globale che comprende università, istituti di tecnologia, politecnici, ingegneria, architettura e business, istituita nel 2015 sotto l’autorità dell’UIC (Unione Internazionale delle Ferrovie) per lo sviluppo dell’Alta Velocità Ferroviaria (High-Speed Rail -HSR).Al workshop ha partecipato anche il Gruppo FS con FS Research Centre e le società Trenitalia e Italferr che hanno presentato sei studi che identificano e analizzano, applicando un approccio scientifico basato su modelli e metodologie innovative, le relazioni tra la presenza dei servizi ad alta velocità e i cambiamenti socioeconomici che interessano i territori e le loro popolazioni.
Tra i risultati, ad esempio, è emerso che la presenza di servizi ad alta velocità ferroviaria influenza le scelte di mobilità e formative degli studenti universitari: in media le università localizzate in province raggiunte dai servizi AV beneficiano, negli anni seguenti, di un aumento significativo delle immatricolazioni di studenti fuorisede rispetto alle province non servite.
Esiste anche una relazione tra il sistema AV ed il mercato immobiliare: il caso di studio della stazione Reggio Emilia AV Mediopadana, rivela infatti un aumento del valore degli immobili residenziali e commerciali, in particolare nelle proprietà situate a 15-30 minuti di viaggio dalla stazione.
La presenza dell’alta velocità determina inoltre integrazione e crescita economica fra le città che collega. Questo è emerso nello studio del legame fra AV e due realtà italiane, Milano-Torino e Roma-Napoli, che per le loro caratteristiche possono essere definite Megalopolis.
In conclusione, gli interventi del Gruppo FS hanno mostrato che l’alta velocità non è solo un modo per ridisegnare la mobilità del paese rendendola più efficiente e sostenibile, ma è anche un efficace strumento per migliorare la qualità della vita in un territorio, ridurre gli squilibri tra le regioni e rafforzare l’efficienza. Per questo motivo gli studi presentati sono anche un primo passo verso la definizione di Linee guida per la valutazione dell’impatto territoriale delle infrastrutture ferroviarie, in grado di prevedere sempre più nel dettaglio i benefici degli investimenti realizzati nell’alta velocità e supportare così i decisori.