Alluvione in Spagna, tra l'umana solidarietà e il monito che non possiamo ignorare
di Simone Galdi
A Valencia e a tutto il popolo spagnolo la nostra vicinanza, di liguri e di cittadini che conoscono quelle sofferenze
La Spagna centro-occidentale è in ginocchio, colpita da impressionanti alluvioni: le comunità autonome di Castiglia-La Mancia e soprattutto di Valencia fanno i conti con enormi quantità di fango e detriti, con paralisi quasi completa dei trasporti e delle attività lavorative. La situazione più grave è proprio attorno alla città d'origine dell'archistar Santiago Calatrava, dove al momento sono state segnalate almeno 95 persone morte, mentre altre decine risultano disperse. La stampa spagnola discute già dell'inefficienza del sistema di allerta alla popolazione che, a dispetto delle previsioni meteo, è scattato solo martedì sera, dopo ore di pioggia intensa, quando ormai molti cittadini avevano case allagate ed erano circondati da acqua e fango. Non entreremo nel merito di queste polemiche, sarebbe futile quanto indegno.
Solidarietà - Le immagini della tragedia di Valencia ci colpiscono, come cittadini liguri, per almeno due ragioni. La prima deriva dall'umana solidarietà, perché sappiamo bene quali siano gli effetti di certe catastrofi. Abbiamo vissuto e subito le conseguenze di piogge, temporali, eventi estremi. E in ogni caso non si potrebbe rimanere indifferenti, come in diverse altre circostanze. Ai cittadini spagnoli, che almeno nello sport consideriamo cugini quanto i francesi, va tutta la nostra vicinanza.
Dubbi - Ma la seconda ragione ci riporta qui, tra la pianura padana e il mar Mediterraneo. La lotta ai cambiamenti climatici è portata avanti in modo corretto? Può bastare la messa in sicurezza del territorio per sentirsi al sicuro? E' sufficiente diramare un'allerta (gialla, arancione, rossa: bisogna studiare) perché la popolazione capisca la gravità di quanto ci si appresta a vivere?Nella risposta a queste domande, nei dubbi che le fanno nascere, sta uno dei cardini per affrontare le future, inevitabili emergenze.
Autoprotezione - Con eventi estremi bisognerà sempre di più convivere, questo ci viene ripetuto da più parti, e le statistiche sembrano raccontare proprio questo. Secondo Legambiente, i fenomeni di particolare gravità sono aumentati del 22% solo tra il 2022 e il 2023. Agli svariati miliardi di danni causati al territorio, si devono aggiungere 31 vittime, 18 soltanto in Emilia-Romagna. Spiegare queste tragedie caso per caso sarebbe disumano, per rispetto di chi non c'è più, ma anche di chi è rimasto e ne piange la scomparsa. Tuttavia, le stesse sono l'occasione per ribadire un messaggio che le istituzioni non sempre sono in grado di rendere capillare.
E' davvero necessario che ciascuno di noi adotti comportamenti di autoprotezione. Questo aspetto è fondamentale, come ribadito da più parti anche nelle recenti giornate di allerta meteo che Telenord ha seguito, a Levante come nel Ponente ligure.
Decalogo - Regione Liguria, Comune di Genova e tutte le amministrazioni del nostro territorio ogni volta ricordano i comportamenti corretti da adottare, situazione per situazione, riportando anche al buonsenso di ciascuno. Il decalogo è disponibile online per chiunque, preciso e di facile comprensione, eppure non sembra conosciuto da tutti. Quando invece dovrebbe diventare un mantra, una laica tavola da seguire e rispettare. La nuova consiliatura regionale sta per iniziare e la diffusione delle regole di autoprotezione dovrà continuare e possibilmente aumentare.
Comunità - Sarà sempre più necessario che singoli cittadini e famiglie conoscano il giusto modo di affrontare queste situazioni. Perché di fronte alle forze della natura, quando anche uno solo è in pericolo, siamo tutti chiamati al soccorso: protezione civile, forze dell'ordine e vigili del fuoco fanno sempre tutto il possibile, ma è inevitabile che a un minore numero di situaizoni di emergenza corrisponda una maggiore possibilità di riversare sforzi e attenzioni. Mai come in questo caso, le azioni del singolo possono fare la differenza per la comunità.
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