Accorpamento porto Carrara a Livorno, Roncallo: "Unione con La Spezia ha portato effetti positivi"

di Carlotta Nicoletti

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Luca Becce: "Assiterminal sta scrivendo al Mit per chiedere di non procedere in quella direzione"

Accorpamento porto Carrara a Livorno, Roncallo: "Unione con La Spezia ha portato effetti positivi"

"Il porto di Marina di Carrara, è passato dall’avere un unico operatore (non concessionario) ad avere tre (piccoli) terminal. Il primo quello storico ridimensionato, il secondo introdotto dal presidente Messineo e il terzo da me, (Carlo Roncallo) che avevo bandito una gara per assegnare una banchina sottoutilizzata. Ovviamente abbiamo avuto parecchie tensioni in quel periodo (e vari ricorsi amministrativi, tutti poi chiusi con esito favorevole) ma alla fine la scelta ha premiato quel territorio e i traffici sono triplicati. E i due nuovi operatori sono quelli intervistati nell’articolo, che lo confermano. L’Unione con Spezia direi che ha portato effetti più che positivi". Così Carlo Roncallo, ex presidente del porto della Spezia, commenta l'articolo sul Secolo XIX sulla questione del porto della Spezia e il possibile spostamento sotto Livorno.

Anche Luca Becce, Assiterminal ha commentato la notizia dicendo: "Assiterminal sta scrivendo al Mit per chiedere di non procedere in quella direzione".  Da giorni in Toscana si discute l'ipotesi di chiedere al governo di portare il porto di Marina di Carrara all’interno del sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale, di cui oggi fanno parte Livorno e Piombino.
Il primo a lanciare l’idea è stato il deputato leghista Andrea Barabotti, che ha trovato appoggio del presidente della Regione Eugenio Giani.
Questa ipotesi è nata poco dopo le dimissioni dell’ex presidente Mario Sommariva e la nomina a commissario del segretario generale Federica Montaresi, il governatore toscano ha anche aggiunto che presto scriverà al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini per avviare il percorso di unione con l’Adsp di Livorno e Piombino. A questo punto sarà il Ministero a dover prendere una decisione, valutando una richiesta che pare essere mossa più per interessi politici che non economici.