Vaccino anticovid in Liguria, dal 13 dicembre via alle prenotazioni per i 5-11 anni

di Marco Innocenti

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Toti: "Stiamo individuando hub dedicati". Costa: "Tema delicato: la politica sia responsabile e non lo trasformi in argomento di battaglia"

Vaccino anticovid in Liguria, dal 13 dicembre via alle prenotazioni per i 5-11 anni

“Il virus continua a circolare in Liguria, dove registriamo un Rt intorno a 1.3 e oltre 500 nuovi positivi". Esordisce con questi numeri il presidente di Regione Liguria GIovanni Toti nell'analizzare i dati settimanali della pandemia in Liguria. "Nonostante questo - prosegue Toti - le ospedalizzazioni sono ridotte ad alcune unità e la Liguria rimane sotto le soglie di rischio individuate dal ministero sia per la media intensità sia per le terapie intensive. L’anno scorso con un’incidenza analoga avevamo un numero di ospedalizzazioni nell’ordine delle decine, con oltre 100 ricoveri in terapia intensiva dove oggi si trovano 22 pazienti, la quasi totalità, 21 su 22, non vaccinati".

"Questo dimostra che il vaccino ha un’efficacia straordinaria - conclude Toti - e credo se ne siano accorti anche i liguri visto che oggi abbiamo raggiunto le 13.450 vaccinazioni, un dato analogo al luglio scorso, segno che anche le misure adottate dal governo hanno funzionato. Oggi abbiamo ritarato l’offerta dei vaccini per gli adulti, con una situazione nei nostri hub molto più serena  grazie all’attenzione dei cittadini verso alcune regole che abbiamo comunicato, raccomandando loro di prenotare per evitare inutili code e disagi anche per chi ha regolarmente prenotato".

"Oltre a questo - spiega ancora Toti - stiamo lavorando anche per partire dal 13 dicembre con le prenotazioni dei vaccini per l’età pediatrica, tra i 5 e gli 11 anni, è in corso la ricognizione da parte delle aziende per individuare gli hub dedicati sul territorio, dove saranno presenti i pediatri di libera scelta che ringrazio per la collaborazione già garantita per la fascia 12-18 anni. Il testimonial per questa campagna vaccinale sarà ‘Capitan Vaccino’ che, nato dalla fantasia e dalla matita di Enzo Marciante, brandizzerà i nostri hub pediatrici”.

Al punto stampa è intervenuto anche il sottosegretario al ministero della Salute, Andrea Costa: “Per quanto riguarda i vaccini - ha detto - la Liguria sta procedendo ad un ritmo sostenuto, con un numero confortante non solo di terze dosi ma anche con un incremento significativo delle prime dosi e questo ci consente di guardare al futuro con maggiore serenità. Siamo convinti che coloro che non si sono ancora vaccinati possano essere convinti, con messaggi di fiducia. In questo senso, speriamo serva a sensibilizzarli anche la situazione in altri paesi europei dove, a fronte di un numero di vaccinazioni inferiore rispetto all’Italia, la situazione è molto più complicata. Quello che abbiamo di fronte è un periodo decisivo, con l’entrata in vigore del super green pass che riteniamo sia un ulteriore elemento di garanzia per affrontare le prossime settimane con maggiore serenità, sapendo che il vaccino è l’unica soluzione per combattere la pandemia”.

Per quanto riguarda le vaccinazioni in età pediatrica, il sottosegretario Costa ha aggiunge: “È una fase delicata, mi auguro che la politica si assuma una grandissima responsabilità e non trasformi questo tema in un tema da dibattito e confronto politico. Dobbiamo rinnovare la nostra piena fiducia nella scienza: se il vaccino è stato approvato dalle massime autorità scientifiche significa che i primi a beneficiarne sono coloro che lo ricevono. Dobbiamo vaccinare i piccoli perché anche loro siano protetti dal Covid, non per proteggere i grandi. Sono convinto che il senso di responsabilità degli italiani prevarrà e questo ci aiuterà ad avere un quadro ancora migliore di quello che viviamo oggi”.

Dal sottosegretario Costa l’invito ai cittadini a “rispettare le regole, senza abbassare la guardia. Non dobbiamo alimentare la paura ma la fiducia nei vaccini e questo è il compito principale della politica. Voglio anche ringraziare tutto il personale sanitario nazionale e ligure in particolare che, con un’organizzazione capillare, ci ha consentito di raggiungere grandi risultati sul fronte delle vaccinazioni: in Liguria è accaduto e per questo la Liguria resta in zona bianca anche la prossima settimana e ci auguriamo anche nelle settimane successive”.

"La circolazione del virus nell’ultima settimana - ha poi spiegato Filippo Ansaldi, dg di Alisa - è indubbiamente in crescita e il quadro nelle diverse province della nostra regione è caratterizzato da un'aumentata incidenza, in particolare l’imperiese, dovuta all'impatto della circolazione del virus nella vicina Costa Azzurra. Oggi la Liguria ha circa 190 casi settimanali ogni 100mila abitanti. Dall’ultimo report ministeriale la Liguria si conferma in area bianca con un rischio moderato".

"Per quanto riguarda l'incidenza nelle diverse classi di età - ha detto ancora Ansaldi - nel mese di novembre il driver della circolazione è stato rappresentato dalla fascia 6-12, negli ultimi giorni stiamo assistendo a un netto aumento della circolazione nei teenager che oggi hanno un'incidenza pari a più del doppio rispetto alle altre fasce di età. Dall'inizio di ottobre il numero dei pazienti che vengono ricoverati nei nostri ospedali è aumentato: oggi abbiamo lo stesso numero di casi rispetto allo stesso periodo del 2020 ma una pressione ospedaliera decisamente inferiore. La campagna vaccinale in Liguria ha subito una accelerazione negli ultimi giorni, non dobbiamo dimenticare che c’è una proporzione diretta fra copertura vaccinale e risparmio di vite umane: è evidente che la vaccinazione è la strada per uscire da questa pandemia".

"Si conclude una settimana complicata dal punto di vista della gestione del posto letto - ha spiegato anche Angelo Gratarola, responsabile Dipartimento di emergenza-urgenza e direttore dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Policlinico San Martino - proprio per cercare di utilizzare al meglio questa risorsa, con l’obiettivo di rimanere nell’ambito dei parametri che il professor Ansaldi ha segnalato, ovvero sotto il 15% e il 10%. Si rende tuttavia necessario fare due tipi di considerazioni: dei pazienti che sono oggi ricoverati in terapia intensiva, 22 in tutta la Liguria, 21 non hanno mai ricevuto nemmeno una dose di vaccino; un dato preoccupante, se si considera che la mortalità in terapia intensiva per malattia grave da Covid può arrivare anche al 50%. Seconda considerazione: occupare posti letto in terapia intensiva con pazienti che avrebbero la possibilità di non passare attraverso questo tipo di problematica sottrae posti letto a quello che invece non è prevenibile, cioè i traumi, le altre malattie, il post-operatorio chirurgico complesso, portando ad un consumo di risorse che potrebbero essere riposte in altri settori".

"Anche per quel che riguarda le Malattie Infettive e dunque la media intensità, è stata una settimana più complessa rispetto alla precedente, anche se nulla fa pensare ad una situazione emergenziale - ha aggiunto Matteo Bassetti, responsabile Dipartimento interaziendale regionale di Malattie Infettive e direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino - La maggior parte dei ricoveri che si verificano oggi nella media intensità riguardano soggetti vaccinati che presentano problematiche diverse dal Covid: pazienti che arrivano in ospedale per problematiche di base, cardiologiche, respiratorie, renali, internistiche, ma che incidentalmente vengono trovati positivi al tampone e dunque necessitano di isolamento in posti destinati ai Covid positivi. Non vi è pertanto un aumento della gravità della patologia, bensì un aumento del contagio, anche per quanto riguarda le persone che hanno ricevuto il vaccino, senza tuttavia avere un’evoluzione negativa della malattia".

"Stiamo quindi assistendo ad un aumento di positivi per SARS-CoV-2 che non significa, però, un aumento di casi di polmoniti legate al Covid-19. Facendo una fotografia odierna del reparto di Malattie Infettive, sono 10 i malati ricoverati, di cui solo 2 hanno la polmonite da Covid-19, entrambi non vaccinati. Ciò significa che l’infezione in forma grave colpisce soggetti non vaccinati. In relazione agli anticorpi monoclonali, segnalo che stiamo continuando ad utilizzarli. Ogni giorno di questa settimana sono stati somministrati in clinica almeno 5 trattamenti di anticorpi monoclonali e anche questo ci aiuta a gestire meglio i pazienti a domicilio".

"Nella giornata odierna, a mezzogiorno, il gruppo delle Malattie Infettive si è recato presso la Residenza Camaldoli, dove sono stati trattati 13 ospiti in loco con gli anticorpi monoclonali. Restiamo in continuo contatto con le strutture assistenziali, pronti nel momento in cui ve ne fosse bisogno. Preciso la motivazione della somministrazione degli anticorpi monoclonali a chi ha ricevuto tre dosi di vaccino: questi soggetti, soprattutto se persone molto anziane, hanno una copertura importante, ma per non far progredire l’infezione verso forme più gravi, si fanno in questo caso i monoclonali".