Unione Europea, la rielezione di Trump e una partita sul gas naturale liquefatto tutta da giocare
di Simone Galdi
Von der Leyen propone di sostituire il GNL russo con importazioni dagli USA, ma l'UE rischia un surplus di gas
La rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti potrebbe cambiare gli equilibri energetici tra Europa e Stati Uniti. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha suggerito di incrementare le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) dagli USA, sostituendo così quelle provenienti dalla Russia. Questa proposta si inserisce in un quadro più ampio di negoziati commerciali tra UE e amministrazione Trump, con l’obiettivo di riequilibrare il deficit commerciale ed evitare nuove tariffe statunitensi sulle esportazioni europee.
Importazioni russe - La dipendenza dell'UE dal GNL russo è diminuita negli ultimi anni, passando da 17,1 miliardi di metri cubi (bcm) nel 2024 a 14,9 bcm nel 2023. Tuttavia, l’obiettivo della Commissione Europea è eliminare completamente le importazioni di energia da Mosca nei prossimi anni. Il nuovo Commissario Europeo per l’Energia ha promesso un piano per raggiungere questo traguardo entro i primi 100 giorni del suo mandato.
Progetti statunitensi - Trump ha dichiarato di voler invertire la pausa sulle approvazioni di nuovi terminali GNL introdotta dall’amministrazione Biden. Questa mossa potrebbe sbloccare 12 nuovi terminali, con una capacità complessiva di oltre 133 bcm, più del doppio della capacità attuale degli Stati Uniti, pari a 118 bcm. Tuttavia, l’analisi dei dati dell’EIA (Energy Information Administration) evidenzia che gli USA non avrebbero bisogno di costruire ulteriori terminali per soddisfare le esigenze europee. Almeno 73 bcm di capacità GNL sono già in costruzione, superando di gran lunga la domanda europea di GNL russo.
Nuovi impianti - Due nuovi progetti, Plaquemines LNG e l’espansione del terminal Corpus Christi, sono entrati in funzione nel dicembre 2024, aggiungendo una capacità combinata di 27,1 bcm. Questi impianti da soli potrebbero coprire oltre la metà delle importazioni di GNL russo del 2024. Tuttavia, non tutta la produzione sarà disponibile per l’UE, poiché parte del GNL è già stata venduta a clienti globali.
Domanda in calo - Il consumo di gas nell’UE ha raggiunto il picco e sta diminuendo rapidamente: -13% nel 2022, -7% nel 2023 e ulteriori cali nel 2024. Secondo l’impatto stimato dalla Commissione Europea, la domanda di gas scenderà del 29% entro il 2030 e del 67% entro il 2040. Questo calo è in linea con gli obiettivi climatici dell’UE, tra cui il piano REPowerEU, che prevede una drastica riduzione delle importazioni di GNL.
Rischio surplus - Con la domanda in calo, l'UE potrebbe trovarsi presto con un surplus di gas. Le forniture attuali, provenienti da progetti esistenti in Norvegia, Algeria e all’interno dell’UE, già supereranno la domanda entro il 2035. Qualsiasi nuovo contratto di fornitura, se non adeguatamente gestito, potrebbe aggravare questo eccesso, costringendo i Paesi produttori a ridurre la produzione o rinunciare a forniture concordate. La transizione energetica europea potrebbe quindi trasformare le dinamiche del mercato del gas, richiedendo scelte strategiche sia sul fronte interno che nei rapporti con gli Stati Uniti.
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