Toti, negata la revoca degli arresti domiciliari. Per la gip Faggioni "rimane il pericolo di reiterazione del reato e inquinamento probatorio"
di Redazione
La Procura aveva già espresso parere negativo alla richiesta dell'avvocato
La gip Paola Faggioni ha espresso parere contrario alla richiesta di revoca degli arresti domiciliari del presidente (sospeso) di Regione Liguria Giovanni Toti. La richiesta era basata sul fatto che passate le elezioni europee sarebbero venute meno le esigenze cautelari di reiterazione del reato. Questa tesi però non aveva convinto la Procura che aveva già dato parere negativo.
Intanto la Guardia di Finanza negli ultimi giorni ha passato al vaglio decine di documenti relativi ai rimborsi spese dello staff di Toti, su mandato della procura nell'ambito della maxi inchiesta per corruzione.
Come riportano Il Secolo XIX e Repubblica, il blitz risale allo scorso mercoledì, per diverse ore i finanziari sono stati in regione per acquisire vari documenti proprio inerenti ai rimborsi allo staff di Toti nel periodo compreso tra l'inizio del 2021 e metà del 2023.
Il documento rilasciato dalla Procura spiega le motivazioni del rigetto, tra cui il pericolo concreto e attuale di reiterazione di analoghe condotte criminose e il pericolo di inquinamento probatorio"
Questo il testo integrale della:
Vista l'istanza, nell'interesse dell'indagato, pervenuta in Cancelleria via pec in data 10.06.2024 volta alla revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari o, in subordine, di sostituzione della stessa con altra misura meno afflittiva; Acquisito in data 12.06.2024 il parere del PM, contrario all'accoglimento dell'istanza; Ritenuto che non sono emersi elementi sopravvenuti idonei a modificare - anche all'esito dell'interrogatorio reso dall'indagato davanti al PM - il grave quadro indiziario a carico del predetto in relazione ai reati per cui si procede, così come valutato nell'ordinanza applicativa della misura cautelare, che si richiama integralmente in questa sede; Ritenuto che permangono altresì le esigenze cautelari così come evidenziate nell'originaria ordinanza cautelare; Ritenuto, in particolare, che permane l'esigenza cautelare connessa al pericolo concreto e attuale di
reiterazione di analoghe condotte criminose; Al riguardo rilevano, in primo luogo, le stesse modalità delle condotte criminose contestate così come emerse nel corso delle indagini, dalle quali traspare in modo evidente la sistematicità del meccanismo corruttivo. reiterato in un notevole arco temporale.
In occasione e in concomitanza di ciascuna delle quattro competizioni elettorali che si sono susseguite nell'arco temporale della presente indagine (circa 18 mesi) - elezioni amministrative di Savona (ottobre 2021), elezioni amministrative di Genova (giugno 2022) elezioni politiche nazionali (25 settembre 2022) ed elezioni amministrative di Ventimiglia e Sarzana (maggio 2023) - l'indagato, pressato dalla necessità di reperire fondi per affrontare la campagna elettorale, ha messo a disposizione la propria funzione, i propri poteri e il proprio ruolo, in favore di interessi privati, in cambio di finanziamenti, promessi e concretamente erogati. Tale meccanismo è stato accertato con riferimento a due diversi imprenditori, gli Spinelli e Moncada. Gli stessi imprenditori Aldo e Roberto Spinelli, nel corso degli interrogatori di garanzia, hanno confermato le promesse, da parte del Governatore, di risoluzione di pratiche amministrative del gruppo Spinelli, grazie all'esercizio della propria funzione o comunque del proprio intervento in
ragione del ruolo e carica rivestita, al fine di ottenere finanziamenti.
Aldo Spinelli, in particolare, ha confermato, da un lato, di avere richiesto a Toti di interessarsi per la pratica della Spiaggia di Punta dell'Olmo, per la proroga trentennale della concessione del Terminal Rinfuse, per il Piano Casa; dall'altro di avere erogato 40.000 euro di finanziamenti "perché si era
mosso...ha telefonato, ha fatto...". L'esigenza cautelare di cui all'art. 274 co.l lett. c) cpp è tuttora attuale e concreto e - a differenza di quanto sostenuto dalla difesa - il fatto che ormai si siano svolte le competizioni elettorali europee dell'8 e 9 giugno 2024 non comporta il venire meno il pericolo di reiterazione di analoghe condotte criminose. Al riguardo si osserva che, dalle risultanze investigative compendiate nelle ultime annotazioni della
GdF del 24.04.2024 e del 12.06.2024. è emerso che in data 14.04.2024 era stata organizzata dal Presidente della Regione Giovanni Toti, a Genova presso la "Villa Lo Zerbino", una cena elettorale di raccolta fondi a beneficio del Comitato Toti Liguria, in vista delle prossime elezioni regionali del
2025. Dall'esame della copia forense del cellulare sequestrato all'indagato in data 07/05/2024, è emersa una chat Whatsapp intrattenuta tra il predetto e la segretaria Marcella Mirafìori, dalla quale si comprende che il predetto, tra il 23 e 24 marzo 2024, si era recato nel Principato di Monaco per trascorrere un breve soggiorno di vacanza e che, tra gli impegni in programma, vi era un pranzo con Aldo SPINELLI. Il 24.03.2023, di rientro in Liguria, l'indagato informava la Mirafiori della volontà di Spinelli di aderire alla cena di raccolta fondi, corrispondendo l'importo per la partecipazione di 10 persone (pari, quindi, ad euro 4.500.00. tenuto conto che l'importo minimo a persona era pari ad euro 450,00). Particolarmente significativo è il fatto che, nel corso della predetta conversazione, Toti - evidentemente sulla base di preventivi accordi sempre con lo Spinelli - faceva riferimento ad una somma che avrebbe ricevuto da Spinelli, ulteriore rispetto a quella "ufficiale" della partecipazione alla cena elettorale {"Spinelli mi ha detto che fa 10 posti. Poi il resto... ci aggiustiamo "), utilizzando un'espressione ("// resto") di frequente usata sia da Toti che da Spinelli per fare riferimento, in modo allusivo, alle utilità oggetto degli accordi corruttivi. Si pensi alla conversazione - menzionata nell'ordinanza cautelare - intrattenuta tra Giovanni Toti, immediatamente dopo l'incontro avvenuto sulla barca di Spinelli in data 01/09/2021, con la Mirafiori, nel corso della quale la informava delle intenzioni di Spinelli di effettuare un'erogazione di denaro ("Mandi alla segreteria di Spinelli i documenti dove vogliamo che faccia un versamento, che lo fa normale, come tutti gli altri insomma " - "tifai dire chi è... così lo fai e poi dopo il resto ti dico a voce" - RIT 1136/2021, progr. 32 del 01.09.2021). Si pensi ancora alla conversazione intrattenuta durante il pranzo nello yacht di Spinelli il 01.12.2021, nel corso del quale l'imprenditore, per manifestare a Toti il proprio intento di versare
denaro a fronte delle utilità richieste al politico, utilizzava la medesima espressione allusiva {"quello...quello ufficiale è il due per mille ...tutto il resto...il il resto dopo"). Denaro poi effettivamente erogato in data 8 e 9 dicembre 2021, tramite 4 bonifici effettuati da società del Gruppo SPINELLI in favore del Comitato "Giovanni Toti Liguria", per complessivi € 40.000,00. Sebbene in merito all'evento dell'aprile 2024 siano ancora in corso accertamenti investigativi, non può non essere sottolineata l'analogia con la cena elettorale del 10.03.2023, di cui si è ampiamente parlato nell'ordinanza cautelare. In quest'ultima occasione. Aldo Spinelli - dopo avere appreso da Toti la risoluzione delle problematiche concernenti una pratica amministrativa di interesse del figlio {"guarda che abbiamo risolto il problema a tuo figlio sul piano casa di Celle ora facciamo la pratica, si può costruire ....l'abbiamo risolto stamattina") e, dopo avere ricevuto la richiesta di aiuto economico da parte di Toti per le imminenti elezioni ("quando mi inviti in barca? che ti...che
ti...ora...così parliamo un po' che ora ci sono le elezioni, c'abbiamo bisogno di una mano"), partecipava alla cena elettorale contribuendo per un importo di 4.100 euro (corrispondente alla partecipazione di otto persone). E ' evidente, anche alla luce dei recenti sviluppi investigativi, la permanenza del pericolo che l'indagato possa reiterare analoghe condotte - peraltro ritenute pienamente legittime e corrette dal predetto - in vista delle prossime competizioni elettorali regionali del 2025 (o di ulteriori eventuali competizioni elettorali), per le quali il predetto aveva, peraltro, già iniziato la relativa raccolta di fondi.
Tale pericolo si configura vieppiù concreto ove si consideri che il predetto continua tuttora a rivestire le medesime funzioni e le cariche pubblicistiche, con conseguente possibilità che le stesse vengano nuovamente messe al servizio di interessi privati in cambio di finanziamenti. Al riguardo, è anche particolarmente significativo il fatto che, nel corso delle indagini, erano emerse, sia da parte di Spinelli che di Moncada, richieste di interessamento a Toti anche in relazione ad ulteriori pratiche amministrative coinvolgenti competenze regionali: Moncada, in alcune conversazioni con Toti. ha fatto riferimento all'apertura di ulteriori punti vendita Esselunga a Savona e Rapallo; Spinelli ha fatto pressanti richieste di intervento del Governatore anche con riferimento all'approvazione del nuovo Piano Regolatore Portuale. Rimane, pertanto, il pericolo concreto che l'indagato possa continuare ad agevolare gli interessi di tali gruppi imprenditoriali;
Ritenuto che permangono, in modo attuale e concreto, altresì le esigenze connesse al pericolo di inquinamento probatorio, tenuto conto della particolare fase del procedimento, in cui le indagini sono in pieno svolgimento e, in particolare, sono in corso le audizioni di funzionari e dirigenti della Regione Liguria a conoscenza dei fatti per cui si procede, i quali ben potrebbero subire dall'indagato condizionamenti o pressioni per rendere una conveniente ricostruzione degli eventi. Tale rischio si profila, chiaramente, in modo particolarmente elevato ove l'indagato riprenda l'esercizio delle funzioni svolte.
Al riguardo rileva, in particolare, il comportamento elusivo tenuto dal predetto nel corso delle indagini, in cui ha sempre cercato di scegliere luoghi "riservati" (la barca degli Spinelli o la casa di abitazione di Spinelli Aldo) al fine di scambiarsi reciproche richieste di favori, evitando di affrontare certi argomenti in pubblico. Particolarmente significative sono altresì le cautele adottate in occasione degli incontri in barca, che avvenivano previo allontanamento di tutti i telefoni degli interlocutori, come osservato direttamente dalla Guardia di Finanza, modalità adottata anche in occasione dell'incontro con l'imprenditore Moncada all'interno dell'ufficio del Presidente della Regione".
Inoltre, quando gli incontri avvenivano in luoghi pubblici, venivano scelti appositamente locali meno frequentati o comunque idonei ad eludere gli accertamenti investigativi. Sul punto, a titolo esemplificativo, può essere menzionata la conversazione (riportata nell'annotazione del 05.10.2021 agli atti) intrattenuta il 03.10.2021 da Giovanni Toti con Signorini per incontrarsi il giorno seguente e nel corso della quale il primo giustificava la scelta del locale ("Le Cicale - Bistrot" di Albaro, sito in piazza Leopardi) in quanto, oltre che poco frequentato, sarebbe stato più difficile essere ascoltati per il rumore del traffico ivi presente ("Se non piove ci mettiamo fuori al Le Cicale in Albaro che c'è quella piazzetta dove mi hanno portato con te una volta... c'è spazio, non ci rompe il cazzo nessuno e si può parlare...passano le macchine, c'è rumore di fondo..."). Si tratta di circostanze che. complessivamente valutate, rendono chiaramente elevato e attuale il pericolo di inquinamento probatorio, tenuto conto del fatto che sono ancora in corso approfondimenti investigativi su alcune vicende corruttive;
Ritenuto che pertanto la misura in corso, tenuto conto altresì del breve tempo decorso dalla sua applicazione (poco più di un mese) appare proporzionata alla gravità dei fatti e adeguata in relazione al grado elevato di esigenze cautelari da soddisfare. Ciò, in particolare, anche considerando che, da un lato, l'"applicazione di una misura di tipo interdittivo, quale quella della sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio o servizio, è preclusa dal divieto previsto dal terzo comma dell'art. 289 co. 3 cpp, che statuisce che "la misura non si applica agli uffici elettivi ricoperti per diretta investitura popolare" (quale quello ricoperto dal Presidente della Regione Liguria); dall'altro l'applicazione di misure cautelari meno afflittive appaiono, allo stato, del tutto inadeguate rispetto alle esigenze cautelari tuttora presenti. Ritenuto pertanto che la misura in corso appare proporzionata alla gravità dei fatti e adeguata in relazione al grado di esigenze cautelari da soddisfare; Ritenuto pertanto che l'istanza debba essere respinta;
Visti gli artt. 274 e ss. c.p.p. P.Q.M. RESPINGE l'istanza proposta nell'interesse di TOTI Giovanni.
Manda alla Cancelleria per gli adempimenti di competenza.
Genova, lì 14.06.2024.
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