Toti ai pm: contatti con i riesini, incontrato i fratelli Testa al massimo due volte

di Redazione

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"Nessuna utilità specifica è andata alla comunità riesina, né in posti di lavoro né altro"

Toti ai pm: contatti con i riesini, incontrato i fratelli Testa al massimo due volte

"Ho avuto occasione di incontrare i fratelli Testa al massimo due volte. Il loro interesse era rivolto all' attenzione possibile per una comunità, quella Riesina, spesso soggetta a tutte le difficoltà legate ad immigrazione e integrazione in regioni diverse. Certamente ho dato mandato ai miei collaboratori di dare loro attenzione nei termini di legge. Ma mai di offrire utilità in cambio di voti. La mera generica promessa di una condizione personale e sociale migliore non può essere considerata quale merce di scambio ma consueto frutto dell'attività politica, specie in periodo elettorale". Lo scrive, a proposito dei contatti con i gemelli Testa, Italo Maurizo e Arturo Angelo (nella foto), il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti nella memoria che ieri, al termine di un interrogatorio durato otto ore reso ai pm Monteverde e Manotti nella caserma del Roan della Gdf.

"Atteso che non ho saputo, se non ora, delle promesse fatte ad alcuni (limitatissimi) componenti della comunità - scrive Toti -, la segnalazione ad imprese private di taluni di loro in qualità di muratori o manovali (per altro mai assunti), tale attività se fosse stata da me conosciuta, e non lo era, senza essere stato io al corrente di eventuali accordi precedenti, sarebbe stata interpretata come sostegno a persone di difficoltà - sottolinea il governatore - . E anche la richiesta di spostamento di residenza da una casa popolare all' altra (per altro già assegnata) appare come mero sostegno informativo a una persona dalle evidenti scarse capacità nel destreggiarsi nella pubblica amministrazione. Spostamento per altro non ci risulta mai avvenuto".

"Alla fine di una lunga ricostruzione - ha scritto Toti -, nessuna utilità specifica è andata alla comunità riesina, né in posti di lavoro né altro. Trattandosi come si evince dalle stesse indagini di persone insistenti per comportamenti ed espressioni, possibile che alcune battute anche tra me e lo staff siano state interpretate fuori dal contesto con cui il tema dei riesini veniva affrontato nelle riunioni".