Stati Uniti, parte il programma sulla responsabilità estesa dei produttori di imballaggi
di Simone Galdi
Ad aprire la strada è lo stato dell'Oregon: cambia il modello di gestione dei rifiuti, con nuove sfide per le aziende

Con l'entrata in vigore della Plastic Pollution and Recycling Modernization Act in Oregon, prende ufficialmente il via la fase operativa dei programmi EPR (Extended producer responsibility) negli Stati Uniti. Le aziende del settore imballaggi sono ora chiamate a rispondere a obblighi stringenti su progettazione, tracciabilità e rendicontazione, in un panorama normativo frammentato e in rapida evoluzione.
Legislazione EPR – L’Oregon è il primo stato americano ad avviare l’attuazione concreta di una normativa sulla responsabilità estesa del produttore (EPR) per gli imballaggi. Il Plastic Pollution and Recycling Modernization Act prevede l’obbligo per i produttori di finanziare e gestire il ciclo di vita degli imballaggi, dall’introduzione sul mercato allo smaltimento. Colorado e California seguiranno nel 2025, mentre altri stati come Maine, Minnesota e Washington hanno già legiferato in materia.
Produttori – Ogni stato definisce in modo autonomo chi rientra nella categoria dei produttori e quali materiali sono soggetti alla normativa. In Oregon, ad esempio, la legge copre imballaggi, carta da stampa e articoli per la ristorazione, venduti sia nei negozi fisici sia online. Le aziende devono chiarire i rapporti di filiera per assicurarsi di rispettare le corrette procedure di registrazione e comunicazione dati.
Compliance – Chi non rispetta gli obblighi rischia sanzioni. In Oregon, chi presenta dati incompleti o in ritardo dovrà versare le tariffe arretrate e potrà essere soggetto ad audit. La registrazione presso il Circular Action Alliance, l’organizzazione responsabile della gestione dei dati (PRO), è ancora possibile per i ritardatari.
Dati – La raccolta e gestione dei dati è essenziale per conformarsi alla normativa. Le aziende devono sviluppare protocolli solidi per il tracciamento delle informazioni lungo tutta la filiera, includendo fornitori e punti vendita. I dati raccolti non servono solo alla rendicontazione ma anche all’ottimizzazione degli imballaggi.
Valutazioni ambientali – L’Oregon prevede l’uso di analisi del ciclo di vita (LCA) per calcolare incentivi economici. Le aziende che dimostrano, attraverso queste analisi, una riduzione dell’impatto ambientale dei propri imballaggi possono ottenere riduzioni sulle tariffe. Anche se non obbligatorie in tutti gli stati, le LCA rappresentano uno strumento utile per misurare e migliorare le performance ambientali.
Progettazione – La revisione del design degli imballaggi deve essere integrata. Cambiamenti a un singolo elemento possono influenzare l’intero processo produttivo, talvolta vanificando i risparmi attesi. È fondamentale valutare attentamente l’intero ciclo produttivo prima di apportare modifiche sostanziali.
Riduzione dei costi – Le strategie per contenere le tariffe EPR includono il cosiddetto lightweighting (riduzione del peso) e il miglioramento della riciclabilità dei materiali. Alcuni stati considerano la composizione e il peso del materiale come parametri chiave per il calcolo delle tariffe. L’uso di contenuti riciclati post-consumo (PCR) può inoltre contribuire alla creazione di un mercato più stabile per i materiali riciclati.
Innovazione – Strumenti digitali avanzati come il Bonfire tool di Nova Chemicals e database online per la selezione dei materiali consentono simulazioni accurate e una progettazione più efficiente. Le aziende possono così esplorare alternative più leggere e performanti riducendo tempi e costi di test fisici.
Strategia – Le normative EPR impongono un approccio strategico e integrato, che coinvolge progettazione, gestione dei dati e collaborazione tra tutti gli attori della filiera. Le aziende devono aggiornarsi continuamente e lavorare in sinergia con fornitori e trasformatori per sviluppare soluzioni sostenibili e performanti.
Sistema – L’evoluzione dei programmi EPR rappresenta una trasformazione strutturale nella gestione dei materiali da imballaggio. Per rispondere efficacemente alle nuove esigenze, serve un sistema condiviso tra produttori, fornitori di materiali, riciclatori e legislatori, capace di favorire la raccolta differenziata e lo sviluppo dei mercati dei materiali riciclati.
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