Contagi ancora su, stretta di alcune Regioni sulle discoteche

di Redazione

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Richiesto l'obbligo della registrazione preventiva del rientro per i viaggiatori diretti verso Spagna, Malta, Grecia e Croazia

Contagi ancora su, stretta di alcune Regioni sulle discoteche

Nuova impennata dei contagi da Covid nelle ultime 24 ore: sono 574, contro i 523 di ieri. E bisogna risalire al 24 giugno per trovare un aumento più alto (577). Intanto, dopo il pressing del Governo, alcune Regioni (Veneto ed Emilia Romagna) restringono gli accessi alle discoteche, tra le proteste dei gestori, mentre la Basilicata ne vieta l'attività, seguendo l'esempio della Calabria. Resta in piedi, se la curva della diffusione del virus dovesse continuare a salire, l'ipotesi di un intervento per far valere l'ultimo dpcm del 7 agosto che imponeva ovunque la chiusura dei locali da ballo, anche all'aperto. Continua, dunque, la ripresa del contagio in Italia, in linea con quanto sta accadendo,seppur con numeri più alti, in altri Paesi europei: dalla Spagna (ieri quasi 3mila casi) alla Francia (2.700) alla Germania (1.500). Il picco delle ultime 24 ore, peraltro, avviene quando si è registrato un calo dei tamponi (46.723 tamponi, 4.465 in meno rispetto al giorno precedente) ed il Piemonte ha inviato un dato che potrebbe essere sottostimato a causa di un guasto tecnico.

Dimezzate le vittime (3) rispetto a ieri. In testa per nuovi positivi sono sempre Veneto (+127) e Lombardia (+97). Solo in Valle d'Aosta e Molise non si sono registrati casi. Ed aumentano anche le persone attualmente positive: 14.249, 168 in più di ieri. Crescono poi i pazienti in isolamento domiciliare (13.422, +182) ed in terapia intensiva (56, +1), mentre calano i ricoverati con sintomi (771, 15 in meno). I dati preoccupano il Governo ed anche oggi i ministri della Salute, Roberto Speranza e degli Affari regionali, Francesco Boccia, hanno avuto contatti con diversi governatori per sollecitarli a non abbassare la guardia in questo periodo di feste e viaggi. Una 'moral suasion' per evitare di ricorrere a misure impositive. Sul fronte discoteche si registrano così l'ordinanza di "sospensione delle attività del ballo" firmata dal governatore lucano Vito Bardi e quelle 'gemelle' dei presidenti di Veneto ed Emilia Romagna, Luca Zaia e Stefano Bonaccini: nei locali può entrare un numero massimo di persone pari alla metà della capienza normalmente autorizzata; e all'interno, mascherina obbligatoria, anche durante il ballo. Chiusura immediata del locale se non vengono rispettate le norme, da domani in vigore.

"Una stretta - spiega Bonaccini - utile anche a evitare che divertimento e svago possano lasciare spazio ad atteggiamenti irresponsabili, anche solo di pochi, che possano vanificare il lavoro di questi mesi". Stretta che, naturalmente, non piace ai gestori delle discoteche. "Ancora una volta - lamenta il presidente del Silb (Sindacato italiano locali da ballo) Emilia-Romagna, Gianni Indino - si colpisce un settore che viene identificato come un luogo in cui tutti mali della società convivono. Adesso ci è stato affibbiato il ruolo degli untori". E protesta anche Renata Tosi, sindaca di una delle capitali dello svago estivo, Riccione: "qual è - chiede - il supporto scientifico per questa ordinanza?"

Opposta l'opinione della ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova: "non abbiamo nulla - osserva - contro le discoteche, ma se hai chiesto a un Paese di stare chiuso in casa, se hai chiuso le aziende, speso miliardi e miliardi per pagare la cassa integrazione alle persone per non lavorare, poi non puoi per pura propaganda, per rispondere a qualche lobby che ti sta vicina, riaprire le discoteche e infischiartene delle ricadute che avrà questa scelta". Altra ragione di preoccupazione, nella stagione dei viaggi, è l'arrivo di contagiati dall'estero. Le Regioni, con varie difficoltà ed in ordine sparso, si stanno attrezzando per adempiere all'ordinanza che prevede tamponi obbligatori per chiunque entri in Italia da Spagna, Grecia, Malta e Croazia o, in alternativa, un test sierologico negativo. Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ha deciso: nessun isolamento fiduciario per chi rientra dai Paesi a rischio, ma "l'adozione rigorosa delle misure igienico sanitarie" come l'uso sempre della mascherina e la "limitazione allo stretto necessario degli spostamenti". E la regione sottolinea che oltre il 50% dei nuovi contagi da Covid in Lombardia nella settimana che va dal 3 al 9 agosto "sono importati da Stato estero". Il governatore della Basilicata, ha invece disposto la misura "della permanenza domiciliare per 14 giorni per i residenti in Basilicata che rientrano da viaggi all'estero". Il presidente della Toscana, Enrico Rossi, accusa le compagnie aeree di non fornire gli elenchi dei rientri, ma bacchetta anche i connazionali: "era proprio necessario andare a fare vacanze all'estero?" Rossi ha quindi scritto ai ministri di Trasporti, Interno e Salute per chiedere l'obbligo della registrazione preventiva del rientro per i viaggiatori che partono dall'Italia diretti verso Spagna, Malta, Grecia e Croazia.