Sori sotto choc dopo l'accoltellamento di un tredicenne, la psicologa: "Insicurezza arma letale"

di Redazione

È fondamentale intervenire sull'educazione e la gestione delle emozioni nei giovani

L'accoltellamento avvenuto la scorsa settimana a Sori, ha scosso l’intera comunità e riacceso il dibattito sulla gestione delle emozioni e dei conflitti tra gli adolescenti. Il tragico episodio ha visto un tredicenne ferire con un coltello un suo coetaneo, apparentemente per un “like” lasciato su Instagram sul profilo dell’ex fidanzata.

Intervistata dai microfoni di Telenord, la psicologa Irene Muller ha offerto una riflessione profonda sulle dinamiche psicologiche che possono aver condotto a un atto così drammatico. "È un ragazzo che ha avuto una perdita di controllo degli impulsi", ha affermato Muller, sottolineando come l'incapacità di gestire la rabbia, l'insicurezza e la fragilità siano fattori chiave in questo contesto. "Perdere il controllo per un 'like' vuol dire che c’è una grande insicurezza."

La psicologa ha poi approfondito il ruolo dei social media e delle nuove tecnologie nella vita dei giovanissimi. "Sul tema dei post di Instagram, credo che sui giovanissimi varrebbe la pena fare degli interventi mirati per le istruzioni per l’uso", ha suggerito, evidenziando come i cellulari possano diventare "un'arma letale nell’ambito delle comunicazioni emotive".

Muller ha inoltre ribadito l'importanza della comunicazione all'interno delle famiglie, dove dovrebbero essere valorizzate l'originalità e l'individualità dei ragazzi. "L’educazione si trasmette soprattutto attraverso l’esempio", ha affermato, invitando i genitori a coltivare passioni nei propri figli e a non spingerli verso l'omologazione.

In merito al futuro del giovane aggressore, la psicologa ha espresso un cauto ottimismo: "Sono contenta che il ragazzo abbia meno di 14 anni, che 'non sia punibile', perché andare in un carcere minorile potrebbe acuire le sue inclinazioni negative, la sua violenza. Mi auguro che possa essere seguito da uno psicologo o coinvolto in lavori socialmente utili".

Secondo Muller, a soli 13 anni, il ragazzo ha ancora tutto il tempo per un recupero completo, purché venga adeguatamente supportato nel percorso di riabilitazione e rieducazione.