Slow Fish è anche un giro d'Italia tra prodotti, degustazioni e buone pratiche

di Edoardo Cozza

Alla manifestazione genovese gli stand di Liguria, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria con peculiarità, sapori e culture che si mescolano

L'edizione 2021 di Slow Fish segna la ripartenza degli eventi dal vivo, delle manifestazioni a cui partecipare per mettersi alle spalle un anno e mezzo particolarmente duro per tutti. L'appuntamento, quest'anno diffuso su quattro diverse piazze di Genova, vede al "Porto Antico" la presenza degli stand delle regioni: dalla Liguria alla Calabria, passando per Puglia, Basilicata e Campania, qui si mescolano i sapori, i saperi e le tradizioni di ogni zona d'Italia, ognuna con specificità e peculiarità diverse.

In Basilicata, per esempio, ecco la tipica pasta locale, che come spiega chi sta dietro i fornelli, è diversa dalla sfoglia che si trova nel centronord ed era una pietanza da mangiare anche ogni giorno; in Puglia dei particolari pomodorini, coltivati a terra, "sfruttano" la vicinanza del mare e acquisiscono un gusto tutto loro grazie a fondali sabbiosi e acqua salmastra utilizzati nel procedimento; in Campania la colatura di alici può diventare di alta gamma ed è sempre più caraterrizante del territorio di Cetara; in Calabria i due mari e la terra s'incontrano in un piatto in cui pomodoro, alici, limone e formaggio caprino danno gusto alla tipica 'stroncatura', una pasta lunga dalla storia molto particolare; in Liguria i buoni prodotti si accostano alle buone pratiche: ed ecco una sorta di seminario sulla pesca sostenibile, per rispettare il mare prima di gustarne i suoi migliori prodotti. 

Insomma, davvero uno spaccato d'Italia che si condensa in piazza Caricamento, da sempre fulcro delle edizioni di Slow Fish. 

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