Silvia Salis presenta il programma ai Magazzini del Cotone, dieci punti per conquistare Genova

di M.C.

L’ex atleta e candidata del centrosinistra illustra le linee guida della sua proposta politica

Per chi ha poco tempo
1️⃣ Silvia Salis svela il suo programma ai Magazzini del Cotone
2️⃣ Dieci punti elaborati dalla coalizione progressista con il professor Maurizio Conti
3️⃣ Una strategia comunicativa che punta a un evento moderno e inclusivo

La notizia nel dettaglio

Ai Magazzini del Cotone si è tenuta la presentazione ufficiale del programma di Silvia Salis. In una sala Grecale strapiena, con almeno 1200 persone presenti, la candidata del centrosinistra ha svelato i dieci punti fondamentali, frutto di un lavoro di sintesi all'interno della coalizione progressista. La redazione del documento ha visto il contributo del professor Maurizio Conti, che da tempo segue il progetto politico.

Programma – I dieci punti illustrati rappresentano il risultato delle discussioni tra gli alleati della coalizione. Nessuna sorpresa, poiché il lavoro di sintesi ha mirato a includere le istanze condivise da tutte le forze politiche coinvolte. Successivamente verrà diffusa una versione estesa del programma, che sarà presentata nel corso della campagna elettorale. "Tanti punti del programma erano già stati esaminati durante le elezioni regionali - ha spiegato Salis - poi ci sono stati chiaramente i punti caratterizzanti del mio percorso, ma ho trovato una grande condivisione. Devo dire che il giro del programma è durato poche ore, per cui non è stato in nessun modo un problema. Non voglio dare il messaggio banale che non dovete andare a votare perché voglio che votino per me. Il messaggio che voglio dare è: credete in questo progetto perché è un progetto nuovo, fatto da una nuova esperienza. Tantissimi giovani, tantissime donne e una coalizione che sta proponendo un'idea nuova di città. Vi chiedo di credere in noi".

Funivia e Skymetro - Nel suo discorso e poi nelle interviste a margine, Salis ha illustrato la propria posizione sui temi più dibatutti in città, a partire dai grandi progetti di mobilità portati avanti dalla giunta Bucci-Piciocchi. "No alla funivia del Lagaccio e no allo Skymetro. In Valbisagno ci vuole un altro progetto, senza coinvolgere il Bisagno e senza abbattere scuole. I cantieri aperti vanno conclusi, ma parlando con i cittadini. Noi vogliamo trovare una soluzione tecnica: apriremo un tavolo tecnico quando saremo a Tursi, perché quella è la sede. Certo l'obiettivo non è perdere i finanziamenti, ma  neanche devastare la Val Bisagno, per cui si cercherà un caso di studio che possa assecondare le due opzioni. ".

La raccolta rifiuti e il rapporto con i municipi - "Rilanceremo Amiu: va chiuso il ciclo dei rifiuti in modo autonomo e sostenibile, va aumentata la raccolta differenziata e bisogna puntare sull'economia circolare. Viviamo in una città che su centosette province esaminate è intorno al 96 esimo posto per raccolta differenziata: questo ci deve far pensare ci sono dei margini di miglioramento enormi e noi li andiamo a lavorare. Riformiamo i municipi, che torneranno ad avere autonomia e capacità decisionale, perché il municipio è sede di confronto permanente coi cittadini".

Periferie e diritti - "Puntiamo sul multiculturalismo, dicendo stop alla ghettizzazione di determinate comunità. Daremo patrocinio al Liguria Pride, se ce lo chiederanno. Vogliamo istituire un ufficio contro le discriminazioni di genere. Aiuteremo i centri antiviolenza e le case rifugio". 

Visione di lungo periodo - "Il lavoro è il tema con il quale ho aperto il mio programma. È la chiave per rivoluzionare questa città, per permettere alle persone di avere una vita sempre più dignitosa, per permettere ai giovani di non dover scappare, per realizzare i propri sogni. Il lavoro è la chiave, andando a parlare direttamente e facendo capire che in questo programma c'è tanto spazio per loro, c'è grande attenzione a loro, perché una città con un'età media così alta come Genova, non ci si può permettere di non inserire in maniera forte e decisa programmi per la gioventù, per l'università, per gli studenti, per i bambini e su tutti i temi che devono essere al centro del rilancio di Genova".

La tragedia di Paolo da Novi - "Come avete visto, ho voluto esprimere un semplice cordoglio, senza alcun tipo di "se" o "ma": quando succedono certe cose, la politica debba avere la dignità di trattarla come va trattata. Non si possono dire dei "ma" o dei "se", dopo le scuse. Chi ha la responsabilità, la sindaca come voglio essere o il Sindaco reggente in questo caso, ha la responsabilità della salute dei cittadini. Sono giuste le scuse ma io eviterei io "ma". Credo che la polemica politica di fronte a una tragedia come questa andrebbe lasciata da parte. È una questione culturale, è una questione anche di stile politico. La questione di come vogliamo amministrare questa città. Io credo che i genovesi siano un po' stanchi di questo modo di fare politica, usando le polemiche, usando gli slogan e usando anche, nel mio caso, gli attacchi personali. Credo che sia un modo di fare politica che ha molto stancato". 

La polemica sulla qualità di vita - "Ho esposto i dati del Sole 24 Ore, che di certo non è Lotta comunista, ma un giornale chiaramente di settore, un giornale rispettabilissimo, un giornale che ha un'opinione oggettiva: hanno fatto sprofondare di 30 posizioni la qualità di vita a Genova negli ultimi quattro anni, il che vuol dire pienamente in questa gestione amministrativa. Credo che continuare a parlare di cose che sono successe dieci anni fa, e parlarne a una candidata civica di 39 anni sia veramente un esercizio stancante, di chi non ha altro da dire. Io l'ho sempre detto: non porto le croci della sinistra. Al mio interno è una coalizione molto ampia, fatta di forze progressiste. Però devo dire che se pensano di continuare a farmi rispondere di cose che sono successe quando io addirittura andavo alle elementari, alle medie o al liceo, penso sia un l'emblema del fatto che hanno pochissimi argomenti. E credo che questa sala stracolma, il fatto che tante persone con le quali mi scuso e che ringrazio per essere venute qua e siano dovute tornare a casa perché non c'era posto, credo che questo voglia dire che questa città ha voglia di cambiare bisogna, trovare soluzioni complesse a un problema complesso, non slogan". 

La scelta del vicesindaco - "Voglio dare un messaggio molto chiaro: non dettano loro la mia agenda, l'agenda del mio campo, l'agenda dell'area progressista. Loro pensano che essnedo arrivata io, subito hanno dovuto dire che avevano un vicesindaco donna. Hanno capito che quello non era abbastanza, perché era un messaggio molto debole e quindi hanno dovuto trovare un vicesindaco donna a Roma, che è Ilaria Cavo. A questo punto, visto che la vice l'ha trovato lui, devo trovarla anch'io. Non comandano il mio percorso, la mia agenda. Io rispondo ai cittadini e alle cittadine che mi voteranno e alla mia coalizione e poi con le elezioni faremo tutte le valutazioni del caso perché questa è la democrazia, non calare persone dall'alto per risolvere un grossissimo problema elettorale che hanno: un candidato che sta cercando in tutti i modi di rinforzarsi, ma che avvertito come un candidato debole e comunque un candidato che risponde al Presidente la Regione".

 

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