Sestri Levante: fa discutere il restauro dei ruderi di Sant'Anna. "Necessario", "Un obbrobrio"
di Stefano Rissetto
I resti dell'antica chiesa sulle Rocche, a picco sul mare, abbisognavano di manutenzione ma l'esito fa discutere

Impazza sui social la polemica sull'esito del restauro dei ruderi dell'antichissima chiesa di Sant'Anna, su un rilievo a picco sul mare tra Sestri Levante e Cavi, sopra l'Aurelia e la galleria ferroviaria.
Il sindaco Francesco Solinas sostiene: “Questi interventi restituiscono alla comunità e ai numerosi visitatori uno dei punti panoramici più suggestivi di Sestri, finalmente reso sicuro. I lavori hanno consentito di conservare i resti della Chiesa di Sant’Anna attraverso opere mirate, pensate per assicurare stabilità e durata nel tempo, senza alterarne il valore culturale e artistico. Purtroppo, alcuni dei caratteristici scorci a picco sul mare, prima liberamente accessibili, sono stati interdetti a causa della loro pericolosità - sottolinea il sindaco Francesco Solinas -. Ogni intervento è stato accuratamente progettato e validato dalla Soprintendenza, nel rispetto del patrimonio storico e paesaggistico, in perfetta sintonia con l’ambiente naturale di valore e bellezza che circonda i resti”.
L’intervento è stato finanziato attraverso un contributo di 125 mila euro ottenuto dal bando FUNT (Fondo Unico Nazionale per il Turismo) del Ministero del Turismo e del MEF, 125 mila euro di risorse comunali e 12.243,49 euro stanziati dal Fondo per lo Sviluppo delle Montagne (FOSMIT). Questi lavori completano il precedente intervento di recupero dei sentieri di Sant’Anna svolto nel 2020, finanziato con oltre 243 mila euro provenienti dai fondi regionali del PSR 2014–2020.
Ma non appena sono state diffuse le immagini dell'esito del restauro, è cominciata la polemica. Tra gli interventi di dissenso più sarcastici, quello di Nicola Rollando, umanista musicista e imprenditore agricolo, da sempre impegnato in politica e candidato presidente della Regione Liguria alle elezioni dello scorso ottobre, per la lista "Per l'Alternativa" (sostenuta da Partito Comunista Italiano, Partito della Rifondazione Comunista e Potere al Popolo): "Visto che si tratta dei luoghi della mia infanzia - scrive su Facebook - dico la mia. Trasformare i resti di una suggestiva chiesetta romanica in un manufatto con le parvenze di un capannone industriale in rovina, era impresa difficile ma geniale. Quello di trasformare le chiese in fienili fu un meritevole processo avviato in Unione Sovietica dal compagno Stalin. Semplicemente sorprendente il compimento di tale dottrina da parte dell' attuale amministrazione comunale". Di analogo tenore molti altri commenti, a contrasto di chi invece reputa che un intervento così deciso fosse la sola alternativa al lasciare crollare le rovine dell'antica chiesa. Ma la polemica è destinata a proseguire.
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