Sequestro di 20 milioni di euro a Onorato Armatori: "Azione viziata da conflitto d'interessi"

di Edoardo Cozza

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Il tribunale di Milano accoglie la richiesta dei commissari di Tirrenia, ma il gruppo annuncia: "Faremo reclamo e ci appelliamo ancora al Mise"

Sequestro di 20 milioni di euro a Onorato Armatori: "Azione viziata da conflitto d'interessi"

Il Tribunale di Milano ha accolto la domanda dei commissari di Tirrenia, in amministrazione straordinaria, e ha disposto il sequestro dei beni della capogruppo Onorato Armatori, per un importo di 20 milioni di euro. La tesi dei legali di Tirrenia, il professor Pier Filippo Giuggioli e l'avvocato Adriano Curti, è stata "pienamente accolta", si legge in una nota. In sede civile è stata riconosciuta "la responsabilità della holding" degli Onorato, "per aver drenato risorse di Cin per oltre 210 milioni così da impedire a quest'ultima di ripagare all'amministrazione straordinaria il prezzo di 180 milioni per la cessione della flotta".

Pronta la replica di Onorato Armatori: "L’azione intentata da Tirrenia in Amministrazione Straordinaria nei confronti di Onorato Armatori, interamente fondata su una relazione resa dalla dottoressa Stefania Chiaruttini, in posizione di evidentissimo conflitto d’interessi, per essere contestualmente consulente sia di Tirrenia in A.S. che dell’Attestatore del piano di ristrutturazione del Gruppo e già ampiamente confutata da numerosi pareri pro - veritate formulati da primari professionisti indipendenti, si inserisce in un contesto in cui il Gruppo Onorato, che sta ricevendo il sostegno delle Banche e della maggioranza dei Bondholders, ha più volte presentato a Tirrenia in A.S. una proposta di ristrutturazione con dei ritorni che rappresentano ununicum in un simile scenario. Il provvedimento di sequestro sarà oggetto di reclamo innanzi al Tribunale di Milano, nel cui operato il Gruppo Onorato ripone piena fiducia. Nel frattempo il Gruppo Onorato ed i consulenti dello stesso continueranno le già riavviate trattative con Tirrenia in A.S. nella speranza che il Ministero dello Sviluppo Economico, così solerte nel farsi parte attrice per i disservizi di un noto provider di intrattenimento calcistico via web, dia finalmente una risposta ai numerosi solleciti ricevuti dalla Compagnia e dalle parti sociali, con 6.000 famiglie in attesa di riscontro positivo da parte del MISE, ultimo tassello mancante alla definizione del piano di ristrutturazione del Gruppo Onorato i cui risultati commerciali ed industriali hanno superano ampiamente la crisi del COVID e le previsioni.