Sequestrato il ponte Morandi a Catanzaro: usato materiale scadente, 6 misure cautelari

di Alessandro Bacci

Le intercettazioni: "Devo mettere quella porcheria qui sui muri". "Noi il Morandi con quel materiale lo abbiamo fatto e casca tutto"

La Procura di Catanzaro nell'ambito dell'indagine che ha portato all'esecuzione di sei misure cautelari nei confronti di imprenditori, ha disposto il sequestro, con facoltà d'uso, del viadotto "Bisantis", noto come ponte Morandi di Catanzaro, e della galleria Sansinato sulla Statale 280 dei due mari, allo scopo di svolgere accertamenti di natura tecnica.

Per un ingegnere dell'Anas è stata disposta l'interdizione dall'esercizio della professione (6 mesi)e per un geometra (9 mesi). Il Gip ha anche disposto il sequestro preventivo di tre società di costruzione e di oltre 200mila euro quale profitto dei reati contestati. Per i magistrati i due non solo hanno utilizzato materiale scadente (semplice malta al posto del calcestruzzo) per aumentare il margine di guadagno sui lavori, ma hanno anche costruito un elaborato castello societario per intestare la società ad una loro collaboratrice,

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, coordinati dalla Dda di Catanzaro, hanno eseguito un'ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale del Catanzaro, nei confronti di 6 soggetti indagati a vario titolo per trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio, corruzione in atti giudiziari, associazione per delinquere, frode nelle pubbliche forniture, con l'aggravante di aver agevolato associazioni di tipo mafioso in relazione fra l'altro, per i lavori di manutenzione straordinaria del ponte "Morandi" di Catanzaro e di un tratto della SS280 "dei Due Mari". 

E pensando a quanto accaduto solo tre anni fa a Genova, le intercettazioni rese note fanno rabbrividire. "Devo mettere quella porcheria qui sui muri", "Noi il Morandi con quel materiale lo abbiamo fatto e casca tutto"...