Sanità in Liguria, Gratarola: "42 milioni per abbattere liste d'attesa". Toti: "Ingeneroso speculare su difficoltà del sistema"

di Filippo Serio

Primo appuntamento con gli aggiornamenti sul sistema sanitario regionale

Tanti i punti messi in luce nel primo punto stampa organizzato da Regione Liguria sul comparto sanitario. Per quanto riguarda i fondi PNRR, entro la fine del 2024, saranno realizzate 16 centrali operative territoriali, 8 case di comunità, 2 ospedali di comunità e 4 interventi di edilizia antisismica. Per quanto riguarda invece le grandi apparecchiature come Tac, risonanze magnetiche, angiografi e Pet, la cui installazione è prevista sempre all’interno del PNRR, a fronte di un finanziamento di 28,5 milioni di euro, ne sono state già installate 30 e 31 sono state ordinate.

“Il PNRR Sanità in Liguria finanzia interventi per quasi 220 milioni di euro – dichiara l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola – Su questo sono stati programmati una serie di interventi che vedono nelle infrastrutture sanitarie e nelle grandi apparecchiature due nuclei fondanti. La metà delle grandi apparecchiature finanziate è già stato installato mentre il 50% è stato ordinato ed entro il 2024 sarà operativo. Tutto questo ci consentirà di non chiedere al riguardo alcuna deroga. Quanto all’edilizia, entro la fine di marzo, saranno ultimate sei Cot-Centrali operative territoriali ed entro l’autunno vedranno compimento una buona parte delle Case di Comunità”.


Per quanto riguarda i concorsi del 2023, quelli regionali con assunzioni a tempo indeterminato hanno permesso di individuare 1702 infermieri e 828 Oss da destinare alle Asl e agli ospedali di tutta la Liguria; nel corso dell’anno sono stati anche indetti bandi per 335 assunzioni di dirigenti medici. Nel caso del Ponente, con il concorso unificato di Asl 1 e Asl 2, è stato inoltre emesso un bando da 436 posti per infermieri.

“Proprio ieri la fondazione Gimbe, sempre nell’ambito dell’avanzamento della Missione 6 del PNRR, segnalava che la Regione Liguria è la terza in Italia per dotazione organica di infermieri già nel 2021 – sottolinea Gratarola – Questo certifica la nostra attenzione a garantire un livello ottimale degli organici, che vanno ulteriormente potenziati. In questo senso è continuata l’attività di reclutamento che però sconta, nell’ambito medico, la difficoltà a reperire determinate figure specialistiche carenti a livello nazionale”.


ABBATTIMENTO LISTE D’ATTESA

È pari a 42 milioni il finanziamento complessivo del 2024 per l’abbattimento delle liste d’attesa. Per quanto riguarda la diagnostica il primo bando è di 7,4 milioni di euro per il privato accreditato: previste grazie a questo bando 48.000 ecografie, 37.000 radiografie, 18.000 risonanze, 17.000 TAC. Per quanto riguarda la chirurgia di media e bassa complessità è in programmazione la manifestazione d’interesse.

“Il rispetto dei tempi d’attesa è senza dubbio argomento cardine che questo assessorato si è posto come obiettivo – aggiunge Angelo Gratarola - nella consapevolezza della oggettiva difficoltà legata, da un lato, al gigantesco passivo generato dal Covid, dall’altro alla carenza di alcune figure specialistiche particolari necessarie per eseguire le prestazioni. La strategia regionale volta ad abbattere i tempi si muove su tre linee. La prima è l’istituzione di una cabina di regia regionale per la governance delle liste d’attesa attraverso una digitalizzazione che punta a uniformare e velocizzare i tempi di risposta per le prenotazioni e a conoscere in tempo reale le principali necessità diagnostiche e cliniche. La seconda è l’appropriatezza: sempre attraverso il supporto informatico viene introdotto un sistema di aiuto alla prescrizione della visita o dell’esame per evitare di richiedere prestazioni che non rispettino le linee guida per quella materia. Il terzo pilastro su cui si fonda questo argomento sono le risorse. L’impegno della Giunta è senza precedenti: nel 2024 verranno investiti 42 milioni di euro e, stimando che abbiamo 50 milioni di euro di prestazioni inevase, abbiamo motivo di ritenere che questa somma possa abbattere sensibilmente il problema”.


PRONTO SOCCORSO

La tra fine del 2023 e l’inizio di quest’anno la curva epidemica delle sindromi simil-influenzali ha mostrato valori di incidenza mai raggiunti nelle stagioni precedenti, con un picco di oltre 18 casi ogni mille abitanti. In questo quadro, anche grazie alle attività svolte con l’ausilio del monitoraggio in tempo reale dei pronto soccorso, c’è stata una generale tenuta di sistema.

“Pur essendosi verificati momenti di stress nei pronto soccorso, questi sono stati inferiori rispetto agli anni precedenti e sono stati contenuti in particolare durante le festività che, come sempre, rappresentano il periodo di maggiore rischio per la tenuta del sistema – spiega il direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi - Un ruolo importante in questo senso lo hanno avuto i Flu-point e gli ambulatori dei medici di medicina generale che sono stati attivati in tutti i distretti della Liguria e che hanno gestito 3.300 accessi nei ponti di dicembre e gennaio”.


PRODUZIONE OSPEDALIERA E LISTE D’ATTESA

I dati sulla produzione ospedaliera mostrano come il sistema pubblico nel 2023 abbia visto un incremento del 6% rispetto al 2021 e del 1.9% rispetto al 2022. Ancora più significativo l’incremento che riguarda la specialistica ambulatoriale con una crescita rispettivamente del 14.8% e del 6.6% rispetto a 2021 e 2022. L’incremento riguarda sia la produzione del pubblico che quella del privato accreditato.

“L’aumento della produzione – aggiunge Ansaldi - è strettamente legato all’incremento della domanda della specialistica ambulatoriale, con 500.000 tra visite e prestazioni in più effettuate nel 2023 rispetto all’anno precedente. Questi numeri impongono ulteriori azioni per l’abbattimento delle liste d’attesa: oltre ad incrementare l’offerta con i budget dedicati ad un ulteriore aumento delle prestazioni, è prevista una spinta all’appropriatezza delle prescrizioni, con il coinvolgimento dei DIAR e dei medici di base e degli specialisti, con percorsi informatici elaborati insieme a Liguria Digitale, con il governo del percorso pre-intervento del paziente chirurgico in elezione”.


“Ritengo che il dibattito sul sistema sanitario regionale e su quello nazionale abbia eccessi polemici e inesattezze, con situazioni che vengono analizzate totalmente fuori dal contesto: non credo che questo sia un buon modo per informare i cittadini di quello che effettivamente sta succedendo e succederà, sulle difficoltà che ci sono e sulle misure che vengono prese. Non si vogliono in alcun modo nascondere le problematiche che esistono all’interno del sistema sanitario nazionale, e di quello europeo, dopo il Covid, ma ritengo che speculare sulle difficoltà di un sistema che sta facendo moltissimo per recuperare gli anni della pandemia sia ingeneroso nei confronti dello sforzo che il Paese, e soprattutto le professioni sanitarie, stanno facendo, in particolare se fatto in modo totalmente scollegato rispetto a quelli che sono i dati e le misure che via via si prendono e che hanno necessità di tempo per risultare efficaci”. ha detto il presidente della Liguria Giovanni Toti aprendo il punto stampa di questa sera

“Allo stesso modo – ha aggiunto Toti - ritengo che non sia un buon modo di descrivere il territorio regionale nel suo complesso quello di prendere a pretesto singoli casi o singoli settori maggiormente in sofferenza rispetto alla generalità del Sistema sanitario. Credo anche che sia giusto che i cittadini sappiano cosa accade, cosa stiamo facendo, dove sussistono delle difficoltà e dove sono state fatte delle cose che ritengo dovrebbero essere riconosciute perché riguardano la salute dei cittadini stessi e di un sistema sanitario che resta uno dei migliori al mondo”.

“Regione Liguria – precisa- resta la nona regione in Italia per rispetto dei Lea, i livelli essenziali di assistenza, e quindi si piazza nella parte alta della classifica, ha un numero di infermieri in rapporto ai cittadini che è il terzo d'Italia, con 6,65 infermieri ogni mille abitanti, di cui circa 1700 assunti negli ultimi 18 mesi. Veniamo infine accusati di voler privatizzare la sanità di questa regione, anche se avremmo effettivamente bisogno di un maggiore contributo da parte del privato, ma per il momento il 91% delle prestazioni erogate dalla sanità in Liguria è a carico del sistema sanitario pubblico”.