San Martino, gli infermieri negativi al tampone, tornano subito a lavorare senza usufruire della mutua

di Michele Varì

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Grande dimostrazione di coraggio e abnegazione: "In reparto c'è bisogno di noi, ora!"

Si erano fermati per precauzione e un po' di angoscia perchè erano venuti a contatto con un paziente poi scoperto essere positivo, almeno una decina di infermieri dell'ospedale San Martino appena hanno appreso che il tampone a cui si erano sottoposti era negativo sono tornati subito a lavorare nei propri reparti. 
Succede anche questo nel bunker del San Martino, una cittadella assediata e sotto attacco dal Covid-19. 
I lavoratori avrebbero potuto usufruire di altri giorni di mutua retribuiti per attendere la fine dei 14 giorni dell'incubazione, ma, ovviamente adottando tutte le misure di protezioni previste per casi come questi, hanno preferito tornare nei reparti a dare una mano ai colleghi."Noi ci siamo", hanno detto ai rispettivi responsabili dei reparti.

 
Questo tragico momento del Paese e della Sanità sta confermando il grande ed incomiabile spirito di sacrificio degli operatori degli ospedali di Genova e della Liguria, di chi davvero è sul campo, in prima linea, medici, ma anche infermieri, personale dell'amministrazione, impiegati, uscireri, e pure i militi delle pubbliche assistenze, spesso volontari.

Non a caso si stanno moltiplicando i gesti di solidarietà e di riconoscenza nei loro confronti da parte di semplici cittadini e imprenditori.  I tranvieri hanno steso dei striscioni davanti ai pronto soccorso di San Martino e Galliera, alcuni ristoranti offrono i pasti caldi. I nostri eroi ora sono loro, medici e infermieri, l'importante sarà non dimenticarlo quando, si spera presto, questa emergenza sanitaria mondiale sarà alle spalle.

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