Sampdoria, il prestito non basta: alla casse occorre liquidità immediata

di Maurizio Michieli

Rate Irpef, stipendi ai calciatori, iscrizione al campionato: alla casse serve liquidità

Dopo la mossa con cui Massimo Ferrero ha acquisito dalla figlia Vanessa la maggioranza del capitale di Holding Max, la capogruppo di famiglia che detiene a sua volta la maggioranza di Sport Spettacolo Holding che è la controllante della Sampdoria, al proprietario della società blucerchiata "occorre" il prestito obbligazionario convertibile in azioni per poter andare avanti con l'attività. "Quando queste operazioni vanno per le lunghe, in base alla mia esperienza significa che ci sono complicazioni", ha commentato a Forever Samp, in onda su Telenord, l'esperto aziendale Roberto Albisetti.

E alla Sampdoria non rimangono molti margini di manovra per evitare il fallimento, scenario "protetto" sino al 6 giugno dalla composizione negoziata. Le numerose scadenze finanziarie con cui la società blucerchiata deve fare fronte in tempi relativamente brevi incombono: dalle rate Irpef (che non posso essere saltate, pena di decadimento dell'intero piano di rateizzazione) agli stipendi dei calciatori sino all'iscrizione al prossimo campionato (di serie A o B non importa). Tutte operazioni che comportano liquidità, poiché non differibili.

Al momento, peraltro, la prova "muscolare" di Ferrero, padrone di Holding Max, non ha prodotto scossoni all'attuale assetto societario, anche se la mossa a Corte Lambruschini ha suscitato preoccupazione, non essendo stata concordata o quantomeno comunicata.

Nel mondo imprenditoriale genovese, collegato ad ambienti internazionali (Fondi), continua peraltro a circolare l'indiscrezione dell'esistenza (in divenire) di una cordata o, meglio, di un piano di salvataggio per la Sampdoria che dovrebbe scattare a giugno, con il decadimento della composizione negoziata. Ma il rischio di un "crash" rimane comunque altissimo e non può essere sottovalutato.