Sampdoria, due anni senza Vialli. Quagliarella: "Il suo messaggio più importante di una doppietta"
di Simone Galdi
L'ex capitano premiato durante l'inaugurazione della mostra di cimeli dedicati al bomber dello scudetto
Sono già passati due anni, ma non c'è modo di farsene una ragione. Due anni senza Gianluca Vialli sono un'eternità per chi lo ha conosciuto, da ragazzo appena sbarcato a Genova, da campione che trascinava compagni e tifosi, da uomo maturo che sapeva giocare su più tavoli (la televisione, gli investimenti, le iniziative più disparate). Si dice che un personaggio del genere lasci un vuoto, eppure Luca Vialli (alé alé, sempre, in coda a quelle dieci lettere) è stato speciale anche nel momento più difficile, quello di dirsi addio per sempre. Il vuoto fisico si sente per un attimo, riempito subito dalla slavina di sentimenti e di emozioni che scatena il suo pensiero, la retrospettiva di quel sorriso.
Da bomber a bomber - Sarà per questo che Fabio Quagliarella, raccogliendo un ideale testimone quasi tre decenni più tardi, da capocannoniere della Serie A con la maglia blucerchiata, sembra più emozionato del solito, quando riceve una numero 9 speciale e il riconoscimento di "Sampdoriano nel mondo", durante l'inaugurazione della mostra dedicata al campione che lo ha preceduto.
Il ricordo - "Dopo aver segnato una doppietta a Firenze - racconta Quagliarella - ricevo un messaggio sul telefono. Non avevo il suo numero, mi scrive: 'Complimenti, sei fortissimo. Meriti di indossare la maglia numero nove' firmato Luca Vialli. A fine partita ero più contento del messaggio che di quello che avevo fatto in campo. Questo per raccontare cos'era, chi era soprattutto, Luca Vialli. Quel messaggio lo tengo ben custodito sul mio telefono".
Due anni dopo - L'addio al beniamino di tutti i doriani, la terribile retrocessione, le difficoltà da cui la Sampdoria attuale sembra non poter uscire. Ventiquattro mesi complicati, durante i quali un messaggio, una parola, una smorfia di Luca Vialli avrebbero restituito al popolo blucerchiato un po' di speranza per il futuro, uno spiraglio di sereno sul grigio odierno. Anche Fabio Quagliarella lo pensa: "Luca sarebbe un po' preoccupato e amareggiato, come tutti i tifosi della Samp. Ti guardi un po' così, ti chiedi cosa stia succedendo. Ovviamente da fuori è facile parlare, bisognerebbe stare dentro. Per rispetto uno sta fuori e osserva quello che succede. Non potendo intervenire... Ma Luca sarebbe sicuramente amareggiato".
Foto e cimeli - La cornice dei Giardini Luzzati, nel giorno dell'apertura della mostra del Museo Samp-Doria dedicata a Gianluca Vialli, racconta di tante persone spinte solo dall'affetto, dal volersi trovare ancora una volta di fronte al volto caro, alle maglie che ha indossato (tante blucerchiate, ma non soltanto). Quagliarella travolto dal calore dei presenti, così come i tanti che intervengono per portare un piccolo contributo di memoria, su tutti gli ex compagni scudettati Marco Lanna, Attilio Lombardi e Gianni Invernizzi. Tanti altri amici, altri ancora semplici tifosi. Il nipote Riccardo, per il diretto legame di sangue che si trasforma in emanazione del sentimento: per i tifosi sampdoriani, anche lui è famiglia, come lo era zio Luca. Ecco, manca qualcuno a tavola oggi, desideriamo tanto rivederlo ancora una volta. Ma siamo qui, ci stringiamo lo stesso, non importa se fuori fa freddo e il cielo è grigio. Vale sempre la pena cantare un altro "Luca Vialli alé alé".
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