Salis a Telenord: "Sarò sindaca di Genova per cinque anni, ecco cosa farò. Il Nuovo Ferraris? A carico delle società"
di Maurizio Michieli
"Chi fa questo mestiere non deve mai essere soddisfatto. Sono una persona che approfondisce, controlla, cerca di conoscere tutto"
Silvia Salis, sindaca di Genova, ospite di Telenord fa il bilancio dei suoi primi 116 giorni a Tursi e guarda al futuro.
Dal campo di atletica al campo istituzionale - “Sì, mi manca la vita da atleta. Era una vita intensa, fatta di obiettivi chiari, viaggi, sacrifici e un fortissimo spirito di squadra. Una grande famiglia, la Nazionale, che ancora oggi sento vicina. Sono venuti in tanti a Genova per il mio compleanno e per me è stato un gesto bellissimo. L’atleta è abituato alla programmazione, alla fatica, alla gestione dello stress. La politica è diversa, richiede compromessi, ma anche qui serve visione di lungo periodo. Allenamenti diversi, ma che tornano utili.”
“Io sindaca per cinque anni. Le speculazioni non aiutano il Paese” - Negli ultimi giorni il suo nome è tornato tra le ipotesi sul futuro del centrosinistra, con retroscena e indiscrezioni che la vorrebbero proiettata verso la politica nazionale. Ma Salis è chiara: “Ho ribadito con forza il mio no a queste continue insinuazioni. Io sono la sindaca di Genova, e lo sarò per i prossimi cinque anni. Basta giochi sul futuro: prima si costruisce un progetto politico serio, poi si individua chi può guidarlo. Non il contrario. Queste manovre rischiano solo di indebolire il campo progressista. Ho grande stima di Elly Schlein, che mi ha sostenuto con convinzione durante la campagna elettorale e continua a farlo. Trovo anche sbagliato, e un po’ antico, cercare di mettere due donne l’una contro l’altra. Non ci stiamo a questo gioco.”
“Sono cristiana, madre e sposata. Ma credo in uno Stato laico” - Una dichiarazione recente ha attirato l’attenzione dei media nazionali: “Sono cristiana, sposata, madre, ma credo in uno Stato laico”. “È un’affermazione in cui credo profondamente. Essere a capo di un’istituzione, come la sesta città italiana, significa rappresentare tutti. La mia vita privata non è un modello superiore, non deve diventare uno standard da imporre. Lo Stato deve rimanere laico. Questo vale anche per una città come Genova: dobbiamo garantire pari dignità e diritti a tutte le scelte di vita.”
Stadio Ferraris: “Proprietà pubblica, ristrutturazione a carico delle società” - Tra i temi centrali del dibattito locale c’è il futuro dello Stadio Luigi Ferraris, per il quale Genova è candidata a ospitare gli Europei del 2032. “L’Uefa ha accettato la nostra candidatura. Ora tocca a Genoa e Sampdoria presentare, entro il 30 settembre, un piano economico-finanziario solido per la gestione e la ristrutturazione. Saranno le società a farsi carico dei costi. Lo stadio resterà di proprietà pubblica, ma avrà una gestione privata trasparente e responsabile. È un bene fondamentale per lo sport, per gli eventi culturali e per la città.” La sindaca annuncia con entusiasmo anche un grande evento musicale: “Olly ha già annunciato le date del suo concerto al Ferraris: è un segnale forte. Vogliamo uno stadio vivo tutto l’anno, non solo per il calcio.”
Sport per gli over 65: “Genova è anziana, ma vuole restare attiva” - Un’altra iniziativa chiave è il programma dedicato agli anziani: “Genova è tra le città più anziane d’Europa. Non possiamo ignorarlo. Lo sport non è solo per giovani: è salute, prevenzione, benessere. Con l’Università e i Municipi abbiamo avviato un progetto rivolto agli over 65, in 20 siti su tutto il territorio. Saranno monitorati dal punto di vista sanitario e allenati da personale qualificato. Puntiamo a coinvolgere da subito oltre 4.000 cittadini.”
Salone Nautico e Blue Economy: “Genova al centro del Mediterraneo” - Il Salone Nautico è tornato al centro dell’attenzione e Salis vuole valorizzarlo: “Genova non può perdere il Salone. È il nostro biglietto da visita nel mondo, e la blue economy è il cuore pulsante del nostro futuro. Stiamo lavorando per estendere l’offerta culturale con eventi ‘fuori salone’, come i Rolli Days, che sono andati sold-out. L’obiettivo è trattenere i visitatori più a lungo in città e legare cultura, economia del mare e turismo.”
Pulizia, decoro, servizi: “Stiamo già lavorando” - La voce dei cittadini raccolta per strada ha sollevato problemi concreti: mancanza di servizi igienici, pulizia e gestione dei rifiuti. “Sui servizi igienici pubblici c’è sicuramente da fare. È un problema reale, soprattutto nelle zone con forte afflusso turistico. Stiamo studiando soluzioni strutturali per alleggerire anche la pressione su bar e ristoranti. Quanto alla pulizia, il tema è centrale e lo affrontiamo da subito. Ringrazio i municipi, gli assessori e tutto il personale che sta già lavorando per migliorare la situazione.”
Sanità: “Il Comune può fare la sua parte” - Pur riconoscendo che la sanità è competenza regionale, Salis ha già avviato un dialogo costruttivo: “Abbiamo avuto un incontro molto positivo con l’assessore Nicolai, con il presidente Bucci e la nostra assessora Lodi. Il Comune può fare molto sull’integrazione socio-sanitaria e sul supporto alle fasce più fragili. Lavorare insieme, senza steccati politici, è la chiave.”
“Mai soddisfatta: ogni giorno è una nuova sfida” - Infine, alla domanda se sia soddisfatta dei suoi primi mesi da sindaca, Salis risponde con la grinta dell’atleta: “No, non devo mai esserlo. Ogni giorno è diverso, ogni giorno è una sfida nuova. Essere soddisfatti può significare fermarsi. E io voglio che Genova continui a correre.”
Il ruolo di Anci e dei sindaci - "I sindaci, che a me piace sempre definire degli eroi, sono in prima linea con poche risorse, tanti impegni e moltissime responsabilità. Abbiamo chiesto più risorse, anche per la sicurezza. E sì, ho detto che la sicurezza è un tema che il centrosinistra ha lasciato troppo nelle mani dell’avversario politico".
Taser e poteri polizia locale - "A Genova non era mai stata avviata la sperimentazione del Taser, quindi non è una revoca. Le narrazioni della destra su questi temi sono sempre molto colorite, ma la verità è che non era previsto prima e non lo è ora. Il tema vero è capire quali siano le competenze della polizia locale e delle altre forze dell’ordine. La sinistra ha svenduto il tema della sicurezza, ma non penso che un elettore di sinistra sia felice di sentirsi insicuro. Per questo ringrazio ANCI Liguria e ANCI nazionale per aver portato a Genova tanti sindaci di città importanti. Tutti abbiamo detto la stessa cosa: la sicurezza è un tema nazionale".
Sicurezza e minori - "Il sindaco spesso subisce la carenza di organico o le scelte sulle politiche migratorie. I cittadini si rivolgono a me, e lo capisco. Ma noi sindaci dobbiamo chiedere al governo gli strumenti per garantire la sicurezza, non essere lasciati soli. Ricordo che nelle città metropolitane vive un terzo della popolazione italiana. Questo significa che un sindaco metropolitano rappresenta 21 milioni di persone, e deve essere messo nelle condizioni di lavorare bene". Sui minori stranieri non accompagnati, Genova aspetta ancora 7 milioni di euro di fondi nazionali tra 2023 e 2024. Sono tanti. Trieste, a guida centrodestra, ne aspetta 12. I problemi sono comuni, non ideologici. I sindaci devono far sentire la propria voce".
Skymetro e funivia - "Abbiamo vinto con un programma che non prevedeva lo Sky Metro. Nei municipi dove il progetto era previsto, il centrodestra ha perso più della media. Quindi questa presunta urgenza era solo percepita da alcuni, non dai cittadini. Quei fondi non sono stati tolti a Genova. Erano legati a un progetto che non volevamo fare. Abbiamo vinto le elezioni, e abbiamo il diritto e il dovere di fare ciò che avevamo promesso. Sul progetto funivia, stiamo lavorando per non perdere i fondi né incorrere in danni erariali. Stiamo presentando a Doppelmayr una proposta alternativa: potenziamento della cremagliera di Granarolo, nuova funivia verso Forte Begato, creazione di un grande parco urbano, con sport gratuito e aree per famiglie, per valorizzare i forti".
Acciaio e forno elettrico - "Capisco il dissenso, ma bisogna guardare il progetto prima di dire no. Quelle aree sono destinate all’industria, che deve essere sostenibile ma anche generare lavoro. Se lasciamo il tavolo di trattativa, non possiamo più influire su cosa accade lì. Dobbiamo chiedere garanzie ambientali, con il supporto di ARPAL. Capisco chi protesta, ma chiedo fiducia: io devo valutare il progetto, non posso agire sull’onda dell’emotività".
Rapporto col presidente Bucci - "Dobbiamo andare d’accordo. Le elezioni sono finite. Io e Bucci abbiamo superato i toni della campagna. Altri forse no, ma noi lavoriamo insieme per il bene di Genova e della Liguria. Genova ha un peso regionale importante, e la collaborazione è essenziale".
Caso Chiarotti - "È stato un gesto grave, da cui mi sono subito dissociata. Ho chiesto scuse immediate, che sono arrivate. Coinvolgere il prefetto non mi sembra un modo per abbassare i toni, come auspicava anche Giorgia Meloni. Credo che il consigliere abbia capito l’errore, e mi sono raccomandata personalmente che non accada più".
Famiglia - "Mio figlio Eugenio ha quasi due anni. Sa che lavoro in un ufficio con la macchina del caffè! Quando vede le bandiere italiane capisce che è “il posto della mamma”. Mio marito, Fausto Brizzi, fa di tutto per essere presente, ma ora inizierà le riprese di un film sull’intelligenza artificiale. Fausto è molto presente con Eugenio, lo va a prendere all’asilo, passano il pomeriggio insieme. Voglio ringraziare la mia famiglia: mia madre, mia sorella, mia nonna. Tutti subiscono questa mia scelta, anche se l’abbiamo condivisa".
Bilancio dei primi cento giorni - "Chi fa questo mestiere non deve mai essere soddisfatto. Sono una persona che approfondisce, controlla, cerca di conoscere tutto. È un bene, ma a volte irrigidisce. Voglio mantenere il contatto con la città, anche per strada, ascoltando critiche e proposte. I temi aperti sono tanti. 100 giorni su 5 anni sono pochi, ma ho la consapevolezza che nei prossimi 5 anni succederanno cose decisive per il futuro di Genova. Sento la responsabilità, e credo che chi non la sente, in un ruolo come questo, debba fare un altro mestiere".
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