Rolli Days, ecco lo "stato di salute" delle facciate di tre palazzi storici genovesi
di Anna Li Vigni
Il progetto IN-HERITAGE ha monitorato, con le più moderne tecnologie di rilievo, gli effetti degli inquinanti. Palazzo Tursi, Palazzo Spinola di Pellicceria e Palazzo Reale sono stati trovati complessivamente in buono stato
Monitorare lo stato di conservazione dei beni architettonici attraverso una tecnologia sostenibile, non invasiva e replicabile: è lo scopo di In-Heritage, un progetto d’innovazione realizzato dalle aziende genovesi Artys e PM_Ten e dal partner spagnolo Hopu, e cofinanziato dal progetto europeo Sme4SmartCities - Programma Eni Cbc Med (di cui Filse è il partner italiano), i cui primi risultati sono stati presentati a Palazzo Tursi nell’ambito dell’edizione primaverile dei Rolli Days 2023.
"Siamo molto soddisfatti dei risultati del progetto Sme4SmartCities. In-Heritage è una delle collaborazioni di successo nate dal network internazionale di imprese creato dal progetto. Sono sette le imprese liguri, finanziate in cordate internazionali, che hanno partecipato alla “co-creazione” di soluzioni innovative per Genova, Malaga, Murcia, Tel Aviv e Palestina. Artys è il capofila di una delle due soluzioni pilota sviluppate a Genova, cofinanziate con 30.000 euro a fondo perduto. Per il successo dell’iniziativa è stato determinante il link tra il livello internazionale e le istituzioni locali, grazie alla collaborazione di Filse con il Comune di Genova, partner associato di Sme4SmartCities, che ha individuato le due sfide prioritarie per la nostra città", afferma Maria Nives Riggio, vice direttore di Filse, la finanziaria regionale.
Una collocazione ed una tempistica non certo casuali, poiché l’osservazione condotta da In-Heritage interessa il sito Unesco dei Rolli e coinvolge lo stesso Palazzo Tursi, Palazzo Reale e Palazzo Spinola di Pellicceria: "Su questi edifici dallo scorso mese di dicembre è stata avviata la sperimentazione del progetto In-Heritage per la realizzazione di una piattaforma di condivisione di modelli digitali delle facciate ricostruite attraverso le più moderne tecnologie di rilievo, come ortofoto e mappature del degrado tramite laser scanner, per studiare gli effetti del cambiamento climatico e dell’inquinamento sullo stato di conservazione dei beni", spiega Alessandro Delucchi, ceo di Artys.
Per questo le rilevazioni sono completate e integrate da un'altra tecnologia brevettata da Artys, lo Smart Rainfall System che, analizzando le interferenze causate dalle piogge al segnale satellitare ricevuto dalle comuni antenne paraboliche, restituisce una mappatura delle precipitazioni particolarmente accurata e aggiornata in tempo reale.
"Per rilevare la diffusione degli inquinanti nel tempo e per elaborare mappe della qualità dell’aria su tutta la città di Genova – abbiamo utilizzato le immagini prodotte dai sistemi di monitoraggio remoto satellitare. È stata anche valutata l’esposizione degli edifici al black carbon, una delle componenti dell’aerosol carbonioso causato dalle emissioni del traffico veicolare e dalla combustione di biomassa, riconosciuto come il principale responsabile del fenomeno di annerimento delle superfici", aggiunge Matteo Colli, cto Artys.
Attraverso lo studio dei Digital Twins dei palazzi, vale a dire la loro rappresentazione virtuale, sono stati riscontrati alcuni segni di degrado sulle facciate: quella di Palazzo Tursi, per esempio, ha evidenziato un discreto stato di conservazione, ancorché caratterizzato da criticità quali, soprattutto, la presenza di depositi assimilabili a crosta nera in prossimità delle parti architettoniche in aggetto, dovuta all’azione combinata di inquinamento atmosferico e pulviscolare e di piogge acide, la cui evoluzione potrebbe portare alla perdita di alcune parti di materiale.
Le analisi condotte sulla facciata principale di Palazzo Reale hanno evidenziato uno stato di conservazione complessivamente discreto, salvo alcune porzioni che sono interessate dalla percolazione di acque non opportunamente canalizzate sul terrazzo posto in sommità. Sono pertanto presenti, nella fascia sotto al terrazzo, patine biologiche, efflorescenze, distacchi e lacune. Nelle porzioni dei balaustrini sottostanti agli aggetti, laddove non scorre l’acqua meteorica, sono invece presenti apparati complessi assimilabili a croste nere.
Le rilevazioni condotte sulla facciata principale di Palazzo Spinola di Pellicceria hanno invece evidenziato una conservazione complessivamente buona. Si è rilevata la presenza di pulviscolo sotto forma di deposito nelle parti architettoniche decorative protette dagli aggetti. Laddove gli aggetti sono esposti alla pioggia diretta, i depositi sono alternati al fenomeno del dilavamento.
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