Rigassificatore, Piombino non molla: "Qui non può stare". E la Liguria è nuovamente chiamata in causa
di M.C.
Il Comitato Salute Pubblica di Piombino si fa sentire, richiesto un nuovo commissario e garanzie sui tempi
Il Comitato Salute Pubblica di Piombino e della Val di Cornia, guidato dal presidente Aldo Balzano, ha inviato un documento ufficiale alle autorità regionali e comunali della Toscana, nonché al Governo, chiedendo un pronunciamento chiaro sul trasferimento del rigassificatore ex Golar Tundra entro il 2026. La questione coinvolge direttamente anche la Liguria, dove era stato inizialmente previsto lo spostamento offshore dell’impianto. Ma il pronunciamento di ieri del Consiglio regionale ligure chiude di fatto la porta alla nave e lascia la cittadina toscana con il classico cerino in mano.
Richieste – Il Comitato chiede che il Consiglio Regionale della Toscana e quello Comunale di Piombino si pronuncino all’unanimità sul rispetto del termine fissato nel 2026 per lo spostamento della nave rigassificatrice. Nel documento si evidenzia la necessità di nominare un nuovo commissario per gestire l’iter, dopo l’interdizione dai pubblici uffici per tre anni del precedente incaricato.
Contesto – La nave rigassificatrice, collocata a Piombino con autorizzazione n. 140 del 25 ottobre 2022, è stata accolta con l’impegno del Governo e della società Snam di trasferirla entro tre anni. Il documento del Comitato cita pareri tecnici, tra cui quello dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha condizionato il via libera al limite temporale dell’installazione per ragioni di esposizione sanitaria della popolazione locale.
Rischi – Il Comitato sottolinea che l’impianto, classificato come a rischio di incidente rilevante, si trova in un’area densamente frequentata. Il porto di Piombino, con traghetti in continuo transito, una stazione marittima e abitazioni a circa 1000 metri, presenta criticità strutturali, tra cui un unico canale di accesso per le navi.
Giurisprudenza – La sentenza del TAR del Lazio n. 01279/2024, pur respingendo il ricorso del Comune contro il rigassificatore, fa esplicito riferimento al trasferimento dell’impianto offshore in Liguria, rafforzando l’impegno per lo spostamento entro i termini previsti.
Pressioni locali – Nel documento, il Comitato ribadisce che la sicurezza pubblica e la tutela del territorio impongono risposte tempestive e concrete. "Il trasferimento deve essere garantito nel rispetto degli impegni presi e degli atti autorizzativi", si legge nel testo firmato da Aldo Balzano.
La Liguria ha detto no - La storia della ex Golar Tundra ora si complica ulteriormente poiché il no del nostro consiglio regionale apre al momento tre strade: quella più facile è che il Governo si rimangi la parola data e lasci il rigassificatore a Piombino (fatto non semplice sul piano politico perché il sindaco appartiene allo stesso partito della premier Giorgia Meloni). In subordine Palazzo Chigi potrebbe cercare un nuovo sito (più facile a dirsi che a farsi) oppure forzare la mano con la Liguria e provare a costringere la nostra Regione ad accogliere la nave. Una faccenda ingarbugliata che, comunque vada, lascerà diversi scontenti.
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