Rigassificatore, nuove polemiche da Piombino: "Qui non può stare e lo dice anche il Governo"
di Matteo Cantile
L'ipotesi di trasferirlo a Vado Ligure è però tramontata: Bucci aveva detto "con me presidente non arriverà"
"Le parole dell’onorevole Giovanni Donzelli confermano l'impegno del Governo per spostare la nave rigassificatrice dal porto di Piombino entro un anno e mezzo, come previsto dal decreto ministeriale del maggio 2023": i consiglieri regionali toscani di Fratelli d’Italia rassicurano sulla tempistica, provando a chiudere le recenti polemiche scatenate dalle dichiarazioni del governatore ligure Marco Bucci.
Impegno del Governo – Il Governo italiano ribadisce l’obiettivo di spostare il rigassificatore attualmente collocato nel porto di Piombino. Le dichiarazioni dell’onorevole Giovanni Donzelli sono state sottolineate dal capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale toscano, Vittorio Fantozzi, e dal vicepresidente della IV Commissione, Alessandro Capecchi, come prova concreta dell'impegno per trovare una collocazione alternativa alla nave rigassificatrice.
Tempistiche chiare – Il decreto ministeriale del 3 maggio 2023 ha stabilito che il rigassificatore dovrà essere trasferito entro un anno e mezzo. “Tra un anno e mezzo la nave lascerà il porto di Piombino,” hanno confermato Fantozzi e Capecchi, rassicurando così la cittadinanza e dissipando le polemiche legate all’argomento.
Liguria vs Toscana – La decisione del Governo arriva dopo le polemiche sollevate dalle dichiarazioni di Marco Bucci, neogovernatore della Liguria, che aveva fatto sorgere dubbi sull’effettiva intenzione di spostare la struttura. "Il rigassificatore non arriverà in Liguria, deve essere fatto vicino alle dorsali del gas che sono nell'area del Tirreno e dell'Adriatico - aveva detto Bucci il 22 ottobre, in piena campagna elettorale - A Savona c’era il progetto di Snam per costruirlo lontano dalle dorsali con un’aggiunta di 450 milioni di investimento, una spesa inutile. Dobbiamo fare il rigassificatore vicino alle dorsali del gas, in questo modo non servirà alcun collegamento addizionale e il posto migliore è Piombino. Non vedo perché non possa rimanere lì".
Questioni territoriali - La vicenda, in realtà, pare essere una sfida tutta interna al Governo che coinvolge anche i territori: l'ipotesi di ricollocare a Vado la ex Golar Tundra era legata alla richiesta del sindaco di Piombino Francesco Ferrari, esponente di Fratelli d'Italia, di sbarazzarsi dell'impianto. La Liguria si era fatta avanti con l'allora presidente Giovanni Toti, accusato dai suoi avversari di voler fare un piacere a Giorgia Meloni per ottenere, in cambio, l'autorizzazione al terzo mandato. Con Toti estromesso dall'incarico, Marco Bucci ha tenuto una posizione molto diversa: Piombino ha perso la sponda ligure e se davvero vorrà portare avanti la battaglia contro il rigassificatore (il che è tutto da vedere viste le buone ricadute economiche sul territorio) dovrà cercare qualche altra località disposta ad accogliere l'infrastruttura.
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