Riforma medici di base, Stimamiglio (FIMMG): "Un provvedimento contro gli interessi delle persone"
di Anna Li Vigni
Il rischio è la perdita del rapporto fiduciario e nuove liste d'attesa anche in Medicina di Famiglia
La trasformazione - La riforma in fase di studio proposta dal Ministero della Salute e dalle amministrazioni regionali ha come obiettivo la trasformazione dei medici di famiglia in dipendenti del Servizio sanitario nazionale (SSN), ponendo fine progressivamente al modello attuale di liberi professionisti. Questa trasformazione prevede che i medici vengano trasferiti nelle Case della comunità e in altre strutture sanitarie territoriali, come gli ospedali di comunità e i distretti. Le Case di Comunità, che al momento sono ancora in fase di sviluppo, sono chiamate ad aumentare notevolmente il loro numero entro il 2026, ma al momento soffrono di carenza di personale medico.
Il nuovo sistema - I medici di famiglia diventerebbero dipendenti del SSN e saranno assegnati principalmente a queste strutture, con l’intento di migliorare la gestione del personale e della sanità territoriale. Tuttavia, la riforma non prevede obblighi per tutti i medici: i neolaureati e i nuovi specializzati sarebbero automaticamente assunti come dipendenti, mentre chi esercita già come libero professionista potrebbe scegliere se continuare a mantenere il proprio studio privato o passare al nuovo sistema.
Tuttavia, la riforma rimane ancora in fase di progettazione, e i dettagli devono essere definiti.
Medici di base vicini ai pazienti - Lo studio del medico di famiglia deve essere sottocasa e non decentralizzato nelle Case di Comunità. Il timore è che, diventando dipendenti di queste strutture, il rapporto di fiducia tra medico e paziente non esista più. Gli assistiti dovrebbero rivolgersi a chi è di turno in quel momento e quindi a dottori sconosciuti.
La dichiarazione - "Noi ci sentiamo responsabili dei nostri pazienti. Le nostre liste di attesa sono di tre o al massimo 4 giorni. Se un paziente ha bisogno cerchiamo di vederlo subito. Attualmente chi ha il medico di Famiglia riesce a farsi visitare.
Noi medici di famiglia possiamo organizzarci in modo da poter offrire ai nostri pazienti anche l'assistenza specialistica. Dobbiamo garantire al cittadino la sanità sottocasa e non decentrata. Un servizio pubblico e non privato", spiega Andrea Stimamiglio segretario regionale FIMMG Liguria.
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