Rifiuti edili, la trasformazione delle macerie in risorse è la strada per la sostenibilità
di Simone Galdi
Il Gruppo Seipa punta sul recupero dei materiali edili per ridurre l'impatto ambientale e implementare modelli virtuosi

Il settore delle costruzioni è tra i più impattanti in termini di produzione di rifiuti e consumo di risorse naturali. Ogni anno, milioni di tonnellate di detriti edili finiscono in discarica, aggravando l'emergenza ambientale. Il Gruppo Seipa, azienda italiana fondata nel 1968, ha scelto di affrontare questa sfida investendo nel recupero e riutilizzo dei materiali inerti, trasformando le macerie in nuove risorse per l'edilizia.
Storia e sviluppo – Nato come impresa specializzata nell'estrazione di materiali naturali come pozzolana e tufo, il Gruppo Seipa ha progressivamente ampliato il proprio campo d'azione. Negli anni, ha focalizzato le proprie attività sulla valorizzazione dei rifiuti da costruzione e demolizione (C&D), contribuendo a ridurre il consumo di materie prime vergini.
Rifiuti inerti in Italia – Secondo i dati dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), ogni anno in Italia vengono prodotti circa 46 milioni di tonnellate di rifiuti inerti, posizionando il Paese tra i principali produttori in Europa. Nonostante il potenziale di riutilizzo, il tasso di recupero è ancora inferiore rispetto agli standard europei. Il Gruppo Seipa si propone di invertire questa tendenza attraverso un modello virtuoso basato sull'economia circolare.
Innovazione tecnologica – L'azienda ha sviluppato materiali sostenibili come il Duremix, una malta betonabile 100% naturale, e il BeCoMix, ottenuto interamente da materiali riciclati. Questi prodotti garantiscono prestazioni paragonabili ai materiali tradizionali, offrendo un'alternativa ecologica ed efficiente per l'edilizia.
Gestione delle emergenze – Oltre alla normale attività di recupero, il Gruppo Seipa ha giocato un ruolo chiave nella gestione delle macerie in seguito ai terremoti che hanno colpito il centro Italia, come quelli di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. L'intervento ha permesso di rimuovere e trattare i detriti in modo sostenibile, favorendo la ricostruzione delle aree colpite.
Digitalizzazione e ottimizzazione – Negli ultimi anni, l'azienda ha investito nella digitalizzazione dei processi, adottando software avanzati per monitorare il flusso dei materiali e migliorare l'efficienza operativa. Questo ha permesso una gestione più trasparente e ottimizzata delle risorse.
L'importanza dell'economia circolare – Il modello tradizionale di costruzione, basato su estrazione, produzione e smaltimento, risulta sempre meno sostenibile. Il Gruppo Seipa ha dimostrato che il recupero e il riutilizzo dei materiali di scarto possono ridurre significativamente l'impatto ambientale senza compromettere la qualità delle costruzioni. L'impiego di materie prime-seconde ha consentito di raggiungere un tasso di riutilizzo superiore al 50%.
Verso un futuro più sostenibile – Il Gruppo Seipa non si limita alla gestione dei rifiuti, ma promuove un cambiamento culturale nel settore edile. Attraverso campagne di sensibilizzazione e collaborazioni con enti pubblici e privati, continua a investire in ricerca e sviluppo per nuove soluzioni sostenibili. L'azienda punta ad ampliare la propria rete di impianti e migliorare le tecnologie di riciclo, con l'obiettivo di rendere l'edilizia sempre più rispettosa dell'ambiente.
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