Sostenibilità, Came inaugura un nuovo stabilimento: più energia autoprodotta e meno emisisoni

di s.g.

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Apre la 'factory' di 9.000 mq con polo logistico: previsione fatturato di 350 milioni

Sostenibilità, Came inaugura un nuovo stabilimento: più energia autoprodotta e meno emisisoni

Due nuove strutture per un investimento di 15,2 milioni di euro, 12mila metri quadrati, dedicate alla produzione tecnologica e al benessere delle persone, e 50 nuove assunzioni previste entro la fine del 2025 in cui si punta a chiudere a quota 360 milioni di fatturato. Sono i numeri di Came SpA, azienda di Dosson di Casier (Treviso) leader nel settore delle soluzioni integrate per l’automazione, il controllo e la sicurezza di ambienti residenziali, pubblici e aziendali.

Processo produttivo - La novità è costituita dalla “Came Factory”, impianto produttivo di 9.000 metri quadrati inaugurato sabato scorso, dedicato alla realizzazione di sistemi elettronici avanzati, con elevati standard di qualità, efficienza e tracciabilità fino allo stoccaggio automatico del prodotto finito nel Polo Logistico. L’intero processo produttivo è interconnesso con la logistica interna, grazie all’introduzione di robot autonomi, sistemi innovativi di movimentazione dei materiali che permettono di ridurre tempi lavorazione e margini di errore, automatizzando le operazioni ripetitive.

Qualità della vita - Accanto alla Factory si trova Came Living, edificio polifunzionale di oltre 3.000 metri quadrati pensato per migliorare la qualità della vita lavorativa dei dipendenti, con un’area di relax e team building, spazi multifunzionali e ambienti progettati per favorire socializzazione e collaborazione tra i team, e un servizio di ristorazione da 900 pasti al giorno.

Numeri - Il fatturato 2024 di Came ammonta a 335 milioni, +8,4% rispetto al 2023. Per il 2025 il gruppo punta a raggiungere i 360 milioni, con l’espansione della produzione e il lancio di nuove soluzioni per l’automazione e il controllo degli accessi. Nel 2024 l’azienda ha raggiunto il 18% di energia autoprodotta, con l’obiettivo di arrivare al 35% entro la fine del 2025. Questi interventi permetteranno anche una riduzione del 20% delle emissioni di CO2.

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