Regione, Balleari insiste: "Merito la presidenza del Consiglio". Piana non molla la Giunta: "Se bisogna rivendicare, nessuno ha più diritto di me"

di Matteo Cantile

3 min, 56 sec

A poche ore dal quarto vertice del centrodestra non si sblocca l'impasse tra i partiti

Regione, Balleari insiste: "Merito la presidenza del Consiglio". Piana non molla la Giunta: "Se bisogna rivendicare, nessuno ha più diritto di me"

"Non sono interessato a nessun altro ruolo": a poche ore da un nuovo vertice del centrodestra per limare tutti i dettagli e comporre la nuova Giunta, Stefano Balleari, candidato in pectore alla presidenza del Consiglio regionale conferma la sua ambizione. "Sono il più votato di Fratelli d'Italia e ritengo di meritare questo incarico", aggiunge l'esponente del partito di Giorgia Meloni che, peraltro, vanta almeno due crediti con la sua leader: si è candidato alle difficili (e costose) elezioni Europee e ha passato in panchina gli ultimi quattro anni. Balleari, infatti, pur essendo il più votato anche alle precedenti elezioni regionali (quelle del 2020) non ha ricoperto nella passata legislatura nessun ruolo di rilievo. 

La trattativa - Il nome di Balleari è tornato al centro del dibattito nelle ore scorse, quando per provare a superare l'impasse è circolata l'ipotesi che all'imperiese Alessandro Piana fosse assegnata proprio la presidenza del Consiglio, così da liberare una casella per potervi inserire il cosiddetto assessore di Savona che, in questo schema, potrebbe essere Rocco Invernizzi di Fratelli d'Italia. Ma prima la Lega, con la velina fatta filtrare da via Bellerio nella quale si sottolineava l'indisponibilità a rinunciare a un ruolo per i suoi due candidati assessore (Alessio e Alessandro Piana), poi Balleari ("l'incarico mi spetta") hanno respinto questa soluzione. 

Piana non ci sta - Ma se Sparta rivendica, anche Atene ne ha tutto il diritto. "Se ne facciamo una questione di rivendicazioni personali credo che nessuno abbia più diritto di me ad alzare la voce - dice Alessandro Piana a Telenord - ho passato mesi in trincea, guidando la Regione da facente funzioni fino all'ultimo giorno, dedicandomi alla campagna elettorale nei ritagli di tempo. Nonostante questo, su un territorio in cui hanno votato 68mila persone io mi sono conquistato 3.500 preferenze, nessuno può venire da me a insegnarmi come si prendono i voti". 

"Ho preso un impegno" - Piana spiega anche di avere preso un impegno preciso con il suo territorio: "Molti Sindaci imperiesi mi hanno appoggiato pur non essendo esponenti della Lega e io non ho mai chiesto loro di entrarci - prosegue Piana - la fiducia mi è stata accordata per poterli poi rappresentare e io non posso certo tirarmi indietro. Poi - precisa Piana - è chiaro che sono un uomo di governo e farò ciò che sarà deciso dalla maggioranza: se dobbiamo tutti puntare i piedi allora non sediamoci nemmeno a discutere". Piana poi smentisce alcune ricostruzioni di queste settimane: "Non è affatto vero che non volessi entrare in Giunta per non consentire ad Armando Biasi di entrare in Consiglio, sono leggende che arrivano dalla provincia destituite di qualunque fondamento". 

La politica - Che la Regione sia un organismo molto più politico di quanto non lo sia il Comune, Bucci lo sta imparando sulla propria pelle: i veti incrociati sono tutti legati a partite che si giocano internamente ai diversi partiti e il nuovo Governatore deve necessariamente tenerne conto. La questione principale è quella di Imperia: sia Lega che Fratelli d'Italia vogliono rafforzare la propria pattuglia di imperiesi in Regione così da provare ad arginare l'attivismo di Claudio Scajola che si è intestato sia la scelta (vincente) di candidare Marco Bucci che la buona performance elettorale in provincia (soprattutto con suo nipote Marco, il più votato di tutti). Ma sia Fratelli d'Italia e Lega, e non a torto, rivendicano il proprio contributo: Fdi, del resto, è il primo partito della provincia (con il 19,76%), la Lega è terza (con il 14,59). 

Chi subentra - Ecco perché entrambi i partiti vogliono un imperiese in Giunta, così da permettere ai rispettivi primi non eletti di ottenere un seggio in Consiglio: per la Lega entrerebbe il già citato Armando Biasi, sindaco di Vallecrosia (dove la Lega ha sfondato il 31%) e uomo vicino al Sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro; per Fratelli d'Italia Veronica Russo, consigliera uscente, molto apprezzata dai suoi colleghi di partito. Far 'saltare' uno degli imperiesi per fare posto a un savonese obbligherebbe ad altre scelte: Giancarlo Canepa della Lega o Antonella Tosi di Fratelli d'Italia. Non è ciò che i partiti vorrebbero fare. 

Quanta fretta - Ma dai contendenti emerge anche un certo fastidio per la grande fretta con cui si vorrebbe chiudere la partita: "Sembra che siamo in ritardo quando in realtà siamo in netto anticipo", dice un esponente di primo piano. Stasera ci sarà il quarto vertice: la maggioranza, già scottata dall'entusiasmo riposto nei primi tre, non si aspetta di chiudere a breve. Dunque, visto come sono andate le altre, questa può essere la volta buona.