Regionali, confronto a Telenord tra i nove candidati: vince il fair-play

di Simone Galdi

2 min, 39 sec

I programmi prevalgono sulle polemiche, con regole d'ingaggio chiare e tempi definiti

Regionali, confronto a Telenord tra i nove candidati: vince il fair-play

Telenord casa del confronto tra i candidati alla presidenza della regione Liguria, nella cornice di Palazzo Interiano Pallavicino a Genova e con la conduzione del direttore Matteo Cantile.

 

Presenti tutti e nove gli esponenti: dai grandi sfidanti Marco Bucci e Andrea Orlando al 'terzo incomodo' Nicola Morra, proseguendo con gli outsider Davide Felice, Alessandro Rosson e Francesco Toscano, per finire a nomi più conosciuti sul territorio come Maria Antonietta Cella, Nicola Rollando e Marco Giuseppe Ferrando. Un confronto serrato ma civile, regolato da precisi tempi televisivi con pari trattamento per ciascuno degli ospiti. Ciascuno ha potuto spiegare al pubblico presente e a quello a casa le proprie idee e i propri programmi per il governo regionale dei prossimi cinque anni.

Sanità - Tema molto sentito quello della sanità, principale competenza della Regione. Se la proposta di Andrea Orlando per l'abolizione di Alisa ha trovato una sponda in Rosson, l'edilizia ospedaliera proposta da Marco Bucci mette al centro del dibattito il reperimento delle risorse. Finanziare la sanità è l'obiettivo proposto da ciascuno, in vari modi, che sia lo stralcio delle regole del patto di stabilità o una tassa patrimoniale straordinaria. Orlando spende subito il 'bonus 30 secondi', per avere più tempo su un tema ritenuto cruciale, proponendo l'ammodernamento delle macchine diagnostiche e costruzione delle case di comunità. Bucci punta sulla qualità della vita, che passa necessariamente dalla salute dei cittadini, e su un maggiore tempo di utilizzo quotidiano dei macchinari stessi.

Infrastrutture - "Senza infrastrutture siamo morti, è la priorità per regione Liguria. E sappiamo come farle". Così Bucci, che rivendica il know-how sull'argomento e la capacità di decidere senza vincoli politici dettati dalla propria coalizione a sostegno. Orlando replica con una conferma per le opere "già approvate, progettate e finanziate, con una eccezione che è lo skymetro, opera bocciata più volte. Non bisogna costruire nei fiumi, non è la soluzione". Morra chiede una moratoria su tutte le opere, la maggior parte dei candidati insiste sul potenziamento del sistema ferroviario; emerge poi il tema, rilanciato da Ferrando e Rollando, della cementificazione del territorio, opposto alle necessità di mobilità sostenute da Cella.

Domande incrociate - Tra i momenti di maggiore interesse nel corso del dibattito c'è quello delle domande incrociate, quando ciascun candidato ha potuto porre un quesito mirato ad un avversario. Bucci provoca Orlando sulla blue economy, a suo dire ignorata dal programma del centro sinistra, l'esponente dem risponde chiedendo se il sindaco rivendica la continuità con l'amministrazione Toti a dispetto delle inchieste. Un sostanziale pareggio, dove a sparigliare le carte sono Rosson ("Troppo grave quanto successo in porto, Bucci non poteva ignorare tutto") e Toscano ("Governi Renzi e Draghi guerrafondai, Orlando ne faceva parte"). Il confronto si scalda, ma resta civile.

Appelli - Gli appelli finali dei nove candidati si rivolgono direttamente ai cittadini elettori, con due minuti per ciascuno. Nove modi differenti di pensare la Liguria e il suo governo, quando mancano meno di due settimane al voto. E per tutti il momento della verità - quando si chiuderanno i seggi e si apriranno le urne - si fa sempre più vicino.