Rapporto Censis 2024, c'è una sorpresa: il Governo Meloni concede più cittadinanze di qualunque altro in Europa
di Matteo Cantile
In primo piano nel rapporto di quest'anno anche il divario tra città e aree rurali, tema particolarmente sentito in una regione come la Liguria

Il Rapporto Censis 2024 dipinge un quadro complesso di un’Italia alle prese con incertezze globali e tensioni interne, ma evidenzia anche dinamiche rilevanti per la Liguria. La crisi del ceto medio, la fragilità educativa e le difficoltà nell’accesso ai servizi in aree interne sono temi che trovano riscontro in una regione storicamente caratterizzata da contrasti tra costa e entroterra. Ma il dato che forse più sorprende è quello delle cittadinanze concesse dal Governo Meloni, un numero che sembra contrintuitivo rispetto alla narrazione di un Governo chiuso ai migranti (narrazione, si intenda, portata avanti non solo dalle opposizioni ma anche dal Governo stesso, sempre molto duro sul tema).
Crisi migratorie e cittadinanze - Nonostante le preoccupazioni di molti italiani verso i flussi migratori, infatti, il rapporto evidenzia che l’Italia ha concesso nel 2023 il maggior numero di cittadinanze in Europa. Anche in Liguria, città come Genova vedono l'integrazione di stranieri come una sfida, ma anche come una risorsa per compensare l’invecchiamento demografico. Tuttavia, permangono tensioni legate alle questioni identitarie e culturali, che in Liguria si riflettono soprattutto nei dibattiti su urbanizzazione e tradizioni locali.
Spopolamento delle aree interne - Il "divorzio" tra città e piccoli comuni è evidente anche in Liguria, dove molte aree dell’entroterra faticano a trattenere popolazione e garantire servizi essenziali. Nel rapporto Censis si sottolinea come nei comuni sotto i 2.000 abitanti, difficoltà come l’accesso a farmacie (19,8% delle famiglie) e pronto soccorso (68,6%) siano ben superiori alla media nazionale. La Liguria, con il suo fragile equilibrio demografico, è una delle regioni più colpite da queste dinamiche.
Crisi educativa - Il rapporto denuncia una grave carenza educativa: quasi il 43,5% degli studenti delle superiori non raggiunge competenze adeguate in lingua italiana. La Liguria non è esente da questa problematica, soprattutto negli istituti tecnici e professionali, dove si registra una disaffezione scolastica e difficoltà nel formare una forza lavoro qualificata. Questo si lega alla necessità di attrarre giovani attraverso politiche mirate, per combattere il progressivo invecchiamento della popolazione.
Welfare e sanità - Il rapporto segnala un aumento della spesa sanitaria privata del 23% negli ultimi dieci anni. In Liguria, dove la popolazione anziana è tra le più alte in Italia, questa tendenza ha un impatto significativo. Le difficoltà di accesso ai servizi pubblici spingono molte famiglie a ricorrere al privato, aggravando le disuguaglianze economiche e sociali.
Tensioni globali e locali - I grandi temi internazionali, dal cambiamento climatico alle crisi economiche globali, influenzano anche la Liguria. Con il 49,6% degli italiani preoccupati per i fenomeni climatici estremi, la regione, spesso colpita da eventi atmosferici catastrofici, è un simbolo dell’urgenza di politiche di sostenibilità e prevenzione.
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