Quirinale, Toti: "Votiamo o me ne torno a casa: c'è una pandemia e ho da lavorare"
di Marco Innocenti
"A tutto c'è un limite: i nomi ci sono, scegliamo quello su cui i partiti sono più d'accordo. Altrimenti mi chiamino quando hanno deciso"

"Votiamo, altrimenti me ne torno a casa". Parole e musica sono di Giovanni Toti. Il presidente di Regione Liguria, uno dei tre delegati della nostra regione a Roma per l'elezione del Capo dello Stato, evidentemente ha perso la pazienza. "Domani bisogna scegliere - ha detto a Radio Capitale - Ci sono tante personalità in campo, tutte pregevoli, scegliamo quella su cui i partiti sono più d'accordo. Votiamo, altrimenti mi chiamino quando hanno deciso perché ho da lavorare. Non bisogna essere semplificatori né populisti, il minuetto della democrazia prevede anche questo ma c'è un limite, considerando anche che siamo in una pandemia".
"Il Paese ha questioni più urgenti da affrontare - aveva scritto Toti anche su Facebook - e capisco che i cittadini alle prese con tanti problemi, dal Covid alle bollette, comincino a vivere con fastidio questo minuetto. Dobbiamo eleggere al più presto un Presidente della Repubblica condiviso e di garanzia, per gli Italiani e per le sfide che l’Italia ha davanti".
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