Processo Morandi, giudici ammettono la memoria del pubblico ministero. Presente anche l'ex a.d. di Aspi Castellucci

di Redazione

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Il collegio ha disposto la 'rimozione' di alcune parti che non possono essere inserite in questa fase

Processo Morandi, giudici ammettono la memoria del pubblico ministero. Presente anche l'ex a.d. di Aspi Castellucci

E' ripresa questa mattina presso il tribunale di Genova l'udienza per il crollo del Ponte Morandi del 14 agosto 2018, che portò alla morte di 43 persone: a prendere la parola per primi sono stati i periti del giudice, primo fra tutti Massimo Losa, uno degli esperti del collegio peritale che fecero la perizia per il giudice dell'udienza preliminare sulle cause del crollo.

I problemi del ponte Morandi sono iniziati sin dalla sua costruzione quando per la pila 9 - (quella poi crollata il 14 agosto 2018) - il progetto "venne modificato per velocizzare i tempi" e "non venne fatto il collaudo statico" e "mancarono i controlli dalla direzione dei lavori". Un "intervento sulla pila 9 avrebbe evitato il crollo". Questo quanto affermato dal perito Losa durante l'udienza, che ha poi ricorda come "le stime della corrosione eseguite nel 1993 (anno in cui si fecero i lavori di rinforzo alla pila 11), con riferimento alle pile 9 e 10, che risultavano rispettivamente pari al 8,6% e al 20,54%, sono in palese contraddizione con quella riportata nel progetto di retrofitting (datato 2017) generalmente pari al 10%-20%, indistintamente per le due pile, che implicherebbe il completo arresto del progredire del fenomeno di corrosione in un quarto di secolo, assunzione chiaramente assurda e inaccettabile".

A sorpresa, presente in aula l'ex amministratore delegato di Aspi Giovanni Castellucci, per la prima volta dalll'inizio del processo per il crollo del ponte Morandi.

"Sono presente per rispetto del Tribunale e di tutte le parti del processo. Già i miei difensori avevano anticipato che non avrei fatto mancare il mio contributo all'accertamento della verità che e' molto diversa dalle teorie dell'accusa diffuse in questi ultimi mesi". - ha detto Castellucci a margine dell'udienza.

Oltre al supermanager hanno deciso di assistere all'esame la maggior parte degli imputati: sono 58 le persone imputate tra ex dirigenti di Autostrade e Spea - la controllata che si occupava delle manutenzioni - e tecnici, ex e attuali dirigenti del ministero delle Infrastrutture e del provveditorato delle opere pubbliche.

I giudici hanno ammesso la memoria di quasi tremila pagine che il pubblico ministero Massimo Terrile aveva depositato prima di Natale. Il collegio ha disposto la 'rimozione' di alcune parti che non possono essere inserite in questa fase.

"Per noi la cosa fondamentale oggi è che sia stata accettata la memoria dei pm che consideriamo un elemento indispensabile anche per la difesa. La presenza di Castellucci è difficile da accettare. Lui ha detto che è qui per l'accertamento della verità, ma la verità si accerta anche senza la sua presenza". ha affermato Egle Possetti, portavoce del Comitato ricordo vittime del ponte Morand,i dopo le dichiarazioni dell'ex ad Castellucci. "Avrei voluto dirgli due parole - continua Possetti - ma ho ritenuto che non fosse oggi la giornata giusta. Per noi la cosa importante è che il processo vada avanti senza intoppi. Ci sarà il momento in cui mi permetterò di guardarlo negli occhi".

Le due società sono uscite dal processo patteggiando circa 30 milioni di euro. Secondo l'accusa tutti sapevano delle condizioni del Morandi ma nessuno fece nulla seguendo la logica del risparmio per garantire maggiori utili da distribuire ai soci.