Portofino, i lavori della discordia e la chiesa a rischio: il sindaco prende tempo

di Edoardo Cozza

Gli interventi voluti dall'imprenditore Malacalza stoppati dal tribunale dopo la perizia dei geologi su richiesta di don Giosso, parroco del Divo Martino

A Portofino prosegue la battaglia legale tra la chiesa del Divo Martino, l'imprenditore Malacalza e il sindaco Viacava. Alla base della discordia i lavori iniziati dall'ex azionista di Pirelli e Banca Carige per impiantare e consolidare gallerie e ascensori nei pressi della sua proprietà: lavori che, a detta del parroco don Alessandro Giosso, rischiano di minare la stabilità della chiesa del XII secolo. 

Il parrocco ha dato il via a un iter giudiziario: "La Parrocchia, tutelata dagli avvocati Daniele Rovelli e Antonino Bongiorno Gallegra, ha depositato presso il Tribunale di Genova una denunzia di nuova opera. Atto espressamente autorizzato dalla Curia Vescovile di Chiavari con Decreto del 30 dicembre 2021. L’obiettivo è impedire un’operazione che potrebbe determinare un serio pericolo di danneggiamento della chiesa, oppure a consentirla se, con le cautele indicate dal Tribunale, l’opera possa essere realizzata senza rischi per l’edificio sacro. Una perizia affidata ai geologi Rosa Maria Di Maggio e Gianni Santus, commissionata dal Parroco di Portofino, evidenzia come uno dei due ascensori (con relativa galleria di accesso e garage privato) verrebbe collocato a meno di 6 metri dalla chiesa, struttura che da anni presenta un diffuso stato lesionativo in evoluzione, ampiamente documentato e monitorato.
Entrambi gli ascensori, inoltre, così come la porzione dell’edificio sacro che si trova in aderenza a via Duca degli Abruzzi (ovvero al piede del versante che verrà scavato per la realizzazione delle opere in sotterraneo), ricadono in un corpo di frana complessa stabilizzata".

Il sindaco Matteo Viacava, che in un primo momento aveva dato l'ok ai lavori, ha ora chiesto un supplemento di indagini dopo un incontro con il vescovo: "Nell’auspicio che questa querelle, frutto probabilmente di un difetto di comunicazione tra le parti, si concluda al di fuori delle aule giudiziarie attraverso un percorso di ampia condivisione fattiva (che da sempre ha contraddistinto i rapporti tra il Comune e la Parrocchia) ci tengo a precisare che la pratica relativa alla costruzione dei due ascensori in prossimità dell’attraversamento pedonale e della scalinata di Via San Sebastiano (uno dei quali destinato all’uso pubblico) è stata valutata dagli Uffici comunali e dai tecnici  sotto tutti i profili. In ogni caso, al fine di conciliare l’interesse pubblico con le esigenze manifestate da Don Alessandro Giosso, per spirito di comunità e per reciproco rispetto istituzionale, il Comune si rende disponibile ad un supplemento di istruttoria da effettuare con trasparenza insieme alla  Parrocchia in modo da raggiungere tutti insieme il medesimo obiettivo. E’ infatti interesse del Comune di Portofino lavorare per il bene di tutta la Comunità, compresa la Parrocchia e, in particolare, della Chiesa di San Martino che tutti i portofinesi, in primis il sottoscritto, hanno a cuore".